Avanti un altro, Bonolis nei guai: per poter lavorare nel programma bisogna far parte della società della ex moglie Sonia Bruganelli? Il caso 

Dalla selezione delle Miss ai casting Mediaset: i legami tra Elena Zohu, Sonia Bruganelli e l’agenzia New Change Srl

di Gabriele Parpiglia

Paolo Bonolis Sonia Bruganelli 

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Bonolis, Bruganelli e lo scandalo Avanti un altro: siamo nel conflitto di interessi 

Si chiama New Change Srl ed è la nuova agenzia di talent che fa a capo a Sonia Bruganelli. Quella di cui parlava proprio Daniel Nilsonn, ex BONUS di “Avanti un altro”, fatto fuori perché non incluso nel listone dell’agenzia medesima. Queste le sue parole: “Sono uscite molte false notizie sulla mia persona in questi giorni, circa la non riconferma al programma avanti un altro su Canale 5 dopo moltissimi anni. Il vero motivo è che Sonia Bruganelli ha deciso di mettere un nuovo Bonus al mio posto perché ha creato un’agenzia di personaggi tv ed io non ne faccio parte. La mia presenza non recava alcun problema al programma e lo dimostra il fatto che le puntate che stanno andando in onda in questo momento (registrate nell’autunno 2024, ndr) mi vedono presente perché registrate e nessuno ha avuto nulla da dire sulla mia presenza”.


Paolo Bonolis e Daniel Nilsonn

E chi fa parte di questa agenzia? Al momento la tesi del bonus trova conferma e risposte. Perché tale Valentina Isabel Cole sconosciuta ai più insieme con Elena Zohu sono uscite allo scoperto mettendo nei loro profili Instagram il link di riferimento dell’agenzia medesima. Idem Clarissa Migliaccio di cui parleremo più avanti, il nuovo Bonus Luca Ventrone e notiamo che nel profilo appena creato tra i 22 seguiti appare la coppia di fidanzati: Davide Bonolis, figlio della Bruganelli calciatore nella Juventus Youtuber e la fidanzata Martina Dotti che cura il backstage per Mediaset Infinity proprio per “Avanti un altro”. Insomma una carbonara fatta in casa.


Clarissa Migliaccio

 


Clarissa Migliaccio

Ma siamo sicuri che ci ritroviamo appieno dentro un grave conflitto di interessi? Di Elena Zohu e dello scandalo legato a Miss Universo, ai soldi, alla fasce comprate e poi perse, alle inchieste e gli esposti del codacons; ne abbiamo già parlato. Oggi ripartiamo in primis dal caso Elena Zohu, da un approfondimento sulle dichiarazioni “integrali” dell’agente dimissionario , dopo questa inchiesta, Giuseppe Stramandino, per capire se davvero, ancora oggi, per lavorare in un programma tv così seguito, serva il foglio di via (firmato) dell’agenzia con a capo la Bruganelli… un po’ come per vincere la fascia di Miss Universo, servano scorciatoie poco limpide. Giuseppe Stramandino, il cui nome è emerso prepotentemente nelle testimonianze che abbiamo raccolto incrocia spesso la vita di Elena Zohu e ha accettato di rispondere alle nostre domande per chiarire la sua posizione in una vicenda che sta scuotendo l'intero sistema dei concorsi di Miss Universo in Italia. Ecco l’intervista.

Stramandino ama spiegare le cose partendo da molto lontano e ci racconta di aver visto una ragazza di nome Elena Zhou, grazie ad un like che aveva messo su una foto di una miss che lui stesso rappresentava. Stramandino vede che la ragazza è cinese ed è di una bellezza stratosferica. Pensa che potrebbe essere una svolta all’interno del concorso «potrebbe essere la novità» ci dice.

«Quest'anno io avevo quest'idea di integrazione, di inclusività e quindi ho pensato proprio a Elena Zhou. L’ho subito seguita (su Instagram) e le ho inviato il link che ci manda in Miss Universe per partecipare al concorso». Il racconto prosegue, spiegandoci che Elena gli risponde solo qualche giorno dopo e vuole più informazioni sul concorso. Stramandino gliele fornisce. Si sentono ancora: «Lei vive a Londra ma ha la cittadinanza italiana. Non ho fatto nulla a caso, poteva partecipare. Se lei non avesse avuto la cittadinanza italiana, non avremmo perso tempo», ci tiene a precisare. Noi però, vogliamo arrivare ai famosi 20.000 euro e gli chiediamo se Elena glieli abbia dati davvero. Stramandino non va dritto al punto e ci racconta di come la ragazza abbia passato le prime selezioni a Milano.

«Passa meritatamente, non l’ho favorita io. Dopodiché si arriva alla finale di Noto, quella incriminata». E qui ci racconta che Noto diventa dispendiosa, perché stava cercando degli sponsor: «È costoso l'avvento di Noto e volevo chiedere una fascia di Miss Noto». Prosegue raccontandoci che è proprio Elena che alla parola sponsor drizza le orecchie e gli chiede come funzioni «Ho una persona alle spalle che mi può sponsorizzare anche tanto, problemi non ce ne sono, mi deve dire solo la cifra». Stramandino quindi le fa una battuta: «Ho detto che se mi dava 15.000 euro più Iva le facevo la fattura. Lei mi chiede se potessi mandare una mail». Queste parole registrate e comprovate dalla copia del bonifico porta Elena Zohu nell’agenzia della Bruganelli e su Canale 5? Vi pare normale? Meritocratico? Corretto? Andiamo avanti.

Stramandino quindi ci dice che la ragazza si è proposta per pagare e noi gli rispondiamo che dall’audio che abbiamo ascoltato (la lunga confessione della Zohu all’amica a disposiozione delle autorità qualora volessero eco ne avessero bisogno), lui ammette di aver intascato i soldi, ma di non essere più in possesso di quella cifra; cifra che le avrebbe restituito, alla Zohu, ripagandola con mille euro al mese. Gli chiediamo il motivo: perché quella cifra?

«Per un discorso formativo in modo da darle visibilità e quant'altro. La sponsorizzazione che ho preso era per un percorso formativo.» Insomma, questa cifra serviva per garantire ad Elena un miglioramento del suo profilo Instagram, corsi di portamento, parrucchiere, trucco e alloggi. Insistiamo, visto che è vago e chiediamo chi abbia intascato quei soldi: «15.000 più IVA con bonifico intestato a me» ci risponde secco, finalmente. A questo punto incalziamo e chiediamo perché la ragazza abbia perso e gli ricordiamo che nell’audio che noi possediamo, la ragazza sosteneva che quei soldi dovevano permetterle di arrivare in finale.

«No, no, assolutamente no» precisa. Insistiamo chiedendo perché nella famosa telefonata di quell’audio lui afferma di non avere più quella cifra. «Perché c'era compresa la sponsorizzazione dell'evento intero di Noto dove io ho speso 15.000 euro». Gli chiediamo se sia prassi usuale o se abbia intascato i soldi solo da Elena oggi volto del salottino di Avanti un altro.

«Solo con lei, perché come dire... si è proposta e non ho motivo di dire una cavolata. Mi ha che se avessi voluto, mi avrebbe portato uno sponsor grosso, ma non posso dire chi è, lo deve dire lei, io non lo posso farlo». La versione dell’agente è chiara ma a noi non torna perché volesse restituirle i soldi visto che la cifra era stata pagata per formazione e sponsorizzazione. «Perché in quel momento, talmente amareggiato dal fatto che non fosse passata, sono stato preso dal panico e ho detto sì, te li restituisco».

A questo punto, archiviata la questione 20.000 euro, gli chiediamo se è vero che ha proposto a una ragazza, (che chiameremo S.) di partecipare a Miss Mondo Italia accompagnando la proposta con l'invito in hotel. «Non ne sapevo nulla. Dopo due anni, è ricomparsa dal mio collaboratore dicendo che io ho detto questo. Allora l’ho chiamata per capire perché l’avesse fatto»

 

Insistiamo e chiediamo se quella volta le avesse chiesto di seguirlo in hotel. «No, lei quel giorno era con il suo fidanzato, un fidanzato bellissimo. Ma quale hotel? Quando mai? Non esiste. Facevamo le prove. Parlavamo del più e del meno». A noi la ragazza ha raccontato che Stramandino avrebbe addirittura fatto allontanare il suo ragazzo. Gli chiediamo spiegazioni. «No, no, no, è rimasto sempre là. Non era invadente, stava in un angolo, oppure faceva un giro e tornava, ma non si spostava.». Proseguiamo cambiando argomento e gli chiediamo perché alcune concorrenti devono pagarsi tutto (trasporti, vitto e alloggio), mentre ad altre paga tutto lui. «Non è così. Elena è l’unica ragazza a cui abbiamo preso una stanza in un B&B.»

Ora vogliamo saperne di più del concorso e dello sponsor e gli spieghiamo che dalla telefonata che abbiamo ascoltato, la ragazza insisteva che il pagamento l’avrebbe portata alla vittoria; ma la vittoria non è arrivata. Quindi chiediamo se si sia inventata tutto: «Sì». A questo punto Stramandino, abbastanza confuso, menziona di giurie presenti e non presente, così, prendendo la palla al balzo gli diciamo che il fatto che le votazioni vengano fatte senza giuria in una stanza chiusa, non è il massimo della trasparenza. «Questa è un'altra cavolata che ti ha detto lei, c'era il Presidente del Consiglio del Comune di Noto». Insomma, secondo Stramandino, anche le dichiarazioni di un’altra ragazza, Martina, sono false ed è pronta a testimoniare e documentare quanto detto. Certo, gli rispondiamo che lo sappiamo, però poi succede che è al posto suo sono passate ragazze che non rispettavano i canoni e si è chiesta come fosse possibile una cosa del genere. Stramandino tergiversa, e qui arriva il colpo di scena:

«Non voglio difendere il concorso, anzi, ti anticipo che ho mandato una mail in cui do le dimissioni da tutti e due i concorsi. Rinuncio perché non riesco più a gestire tutto, ho i miei problemi di salute. Ho lasciato sia Miss Mondo che Miss Universe. Io sono una persona pulita, devo stare tranquillo, mi sono ammalato, ho gli incubi la notte.»

Stramandino a questo punto vuole precisare una cosa riguardo la fascia di “Miss Noto”: «Per quanto riguarda la fascia di “Miss Noto”, non è stata riportata la realtà dei fatti: non era una fascia destinata a una ragazza in gara. Quest’anno, parlando con sindaco e assessore ho proposto che anziché dare una targa di riconoscimento tipo cittadino onorario, di fare una fascia di Miss Noto e darla alla Miss in carica». Vogliamo capire quando hanno preso questa decisione, ma tergiversa, così lo poniamo davanti alla realtà dei fatti. Il valore della fascia di “Miss Noto” equivale a zero, con questo cambiamento. Lui ci risponde menzionando alcune miss. Noi gli facciamo notare che sono tutti nomi stranieri, abbastanza curioso per delle donne che dovrebbero rappresentare l’Italia nel mondo. Lui ci risponde facendoci la storia del concorso -che non riporteremo – e ci dice che a Miss Universe non c’è pa territorialità come per Miss Italia; possono partecipare tutte. Addirittura, ha portato una transgender perché lui è aperto a tutto.

Ritorniamo sulla questione denaro e gli diciamo che nell’audio si dice che qualcuna sarebbe stata disposta a pagare addirittura 200 o 300 mila euro«È un modo di dire, c’è una Miss con un fidanzato ricco, ma quest’anno è arrivata terza». Insistiamo dicendo che le ragazze ci hanno raccontato che dietro a quel concorso c’è un giro di soldi, di richieste sessuali e di inviti a cena o in hotel: hanno inventato tutto? «Non ci sono i giri di soldi». Gli facciamo l’ultima domanda e gli chiediamo se alla luce de fatti, cambierebbe dei comportamenti che ha avuto in passato: «Sono stato troppo alla mano, troppo disponibile e troppo buono. E se vuoi io ti do il numero di 15 persone che collaborano con me, sono scioccate tanto quanto me da questa situazione».

Il caso Miss Universo Italia – Avanti un altro è tutt'altro che chiuso. Le testimonianze delle concorrenti, le registrazioni in possesso e ora le dimissioni del principale organizzatore, disegnano uno scenario che richiederà ancora approfondimenti. E noi ci chiediamo: possibile che Sonia Bruganelli non sapesse niente?

Nella prossima puntata nuove testimonianze su una vicenda che oscura il merito e accende il dubbio e quanto di poco limpido ci sia dietro le luci della tv. E di tutto questo Paolo Bonolis che dirà? Infine chi è Clarisssa Migliaccio anche facente parte della medesima agenzia e quali segreti nasconde?

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