Bimbo di 10 anni ucciso dall’esplosione di una granata: condannato a sei mesi il nonno che aveva raccolto l’ordigno nel poligono militare
Silvio Cesarotto è stato condannato a sei mesi con pena sospesa per omicidio colposo. L'anziano lasciò il nipote libero di accedere all’area dove si trovava l’ordigno
Bimbo ucciso dall’esplosione di una granata, secondo il giudice il nonno agì con imprudenza
La Procura di Pordenone ha chiesto e ottenuto la condanna di Silvio Cesarotto a sei mesi con pena sospesa per omicidio colposo. Secondo il giudice, l’uomo agì con imprudenza lasciando il nipote libero di accedere alla zona della sua officina, dove aveva depositato alcuni reperti recuperati nel poligono dei Magredi. Tra questi, vi era anche la granata da 40 millimetri che – cadendo dalle mani del bambino – innescò l’esplosione mortale.
Mentre la contestazione relativa alla detenzione di armi ed esplosivi era già stata archiviata - poiché l’uomo venne ritenuto inconsapevole che l’ordigno fosse ancora pericoloso - il pubblico ministero Andrea Del Missier ha chiesto la pena minima di sei mesi, poi accolta dal gup Milena Granata. La condanna, come previsto per chi non ha precedenti, resta sospesa, in attesa del deposito delle motivazioni. Circostanza in cui la difesa valuterà se impugnare o meno la sentenza in Appello.
Bimbo ucciso dall’esplosione di una granata: la ricostruzione della drammatica vicenda
È morto tra le mani del nonno, in quello che doveva essere un pomeriggio qualunque del 22 settembre 2023. Il dramma si consumò a Vivaro, nel Pordenonese, dove il piccolo Gabriele Cesarotto, 10 anni, venne travolto dall’esplosione di una granata. Ordigno che l’anziano aveva raccolto qualche ora prima in un’area militare dei Magredi e portato nella propria officina, convinto che fosse inerte.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il piccolo Gabriele, chiamato per osservare un manicotto antincendio, sarebbe entrato nell’officina mentre il nonno era di spalle. Proprio in quel momento il bimbo avrebbe raccolto l’ordigno da terra e, lasciandolo cadere accidentalmente, avrebbe innescato la granata, una GTG 40 mm x53 HEDP, usata per i lanciagranate durante le esercitazioni.
Le verifiche hanno portato alla scoperta di altri due ordigni: uno identico ritrovato nell’officina del nonno, fatto brillare dagli artificieri, e un terzo rinvenuto nella bonifica del poligono. Elementi richiamati dalla difesa, volti a evidenziare la mancata bonifica dell’area militare.
LEGGI TUTTE LE NOTIZIA DELLA SEZIONE "NEWS"