Ilaria Salis, Budapest picchia duro: "Non è un'eroina". Accuse al padre

Le parole del portavoce di Orban contro il padre dell'italiana: "Ha trasformato il caso della figlia in questione politica"

Di Redazione Cronache
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Budapest, il portavoce di Orban: "Ilaria Salis non è un'eroina. Il padre l'ha trasformata in un caso politico"

Ilaria Salis "non è un'eroina, lei e i suoi compagni sono venuti in Ungheria e hanno commesso aggressioni barbare e premeditate contro cittadini ungheresi". Lo ha dichiarato il portavoce del governo Orban, Zoltan Kovacs, aggiungendo che "questi sono i fatti. Tutto il resto è una mera invenzione politica, e noi difenderemo la reputazione e l'integrità della nostra magistratura, non importa quanto forte la sinistra gridi al lupo".

Le parole di Kovacs contro il padre di Ilaria Salis

In un videomessaggio, montato con le immagini dell'aggressione in cui sarebbe coinvolta Ilaria Salis, Kovacs ha dichiarato: "Il padre di Ilaria Salis ha parlato a tutta la stampa occidentale, comprese alcune testate americane. È stato anche invitato all'Europarlamento e ha lanciato accuse gravi e infondate o ha rilanciato altre accuse infondate che non possono rimanere senza una risposta. È stato lui a trasformare il caso della figlia in una questione politica e ora appare sorpreso che vengano date risposte politiche a queste accuse totalmente infondate".

 

"Salis ha commesso un crimine grave, respingiamo le accuse politiche"

"Come padre forse farebbe meglio a riflettere su come sua figlia sia rimasta coinvolta in una vicenda del genere, dal momento che questo caso non è isolato", ha proseguito Kovacs. "La signora in questione è stata coinvolta in vicende simili in passato. E non dimentichiamo che il crimine di cui parliamo è estremamente grave e comporta condanne severe nel sistema legale ungherese". Il portavoce del governo ungherese ha poi aggiunto: "Quando ci vengono rivolte accuse politiche, nessuno dovrebbe sorprendersi del fatto che i politici respingano queste accuse. È infatti nostro dovere difendere la reputazione e l'integrità, così come l'indipendenza delle nostre istituzioni, in questo caso la magistratura".