Campobasso, madre e figlia morte per intossicazione: si rafforza l'ipotesi tossinfezione alimentare
Il procuratore: “Dall’esame autoptico non sono emersi risultati conoscitivi immediati”
Campobasso, autopsie madre e figlia: si rafforza ipotesi tossinfezione alimentare
“Dall’autopsia non sono emersi elementi conoscitivi immediati”. Così il procuratore della Repubblica di Campobasso, Nicola D’Angelo, al termine dell’accertamento irripetibile. Una frase che sembra escludere l’ipotesi di avvelenamento da parte di terze persone. Si tratta, invece, come ipotizzato dai primi momenti, di ingestione di tossine alimentari.
Potrebbe essere accaduto la sera del 23 dicembre, quando a cena non c’era la figlia maggiore, quella che non è mai stata male. Quella sera mangiarono in tre: padre, madre e figlia minore. Avrebbero mangiato anche funghi e forse proprio i funghi sono i responsabili dell’avvelenamento mortale. Se ne saprà di più solo dopo gli accertamenti di laboratorio sui prelievi effettuati sul corpo delle due donne. Tra sessanta giorni.
Campobasso, madre e figlia morte dopo un’intossicazione: iniziate le autopsie
Le indagini sulla presunta intossicazione che ha provocato la morte di Sara Di Vita e della madre, Antonella Di Ielsi, sono entrate nel vivo. In mattinata, come disposto dalla Procura, sono iniziate le autopsie all’obitorio dell’ospedale Cardarelli di Campobasso.
A coordinare gli esami è stata la medico legale Benedetta Pia De Luca, arrivata da Foggia, che ha eseguito anche le biopsie per i successivi riscontri di laboratorio. In obitorio hanno preso parte agli accertamenti gli avvocati e i consulenti delle parti, cioè i legali della famiglia Di Vita e quelli dei cinque medici indagati.
In parallelo è proseguita l’analisi dei campioni di sangue delle vittime, con particolare attenzione a quello della madre, prelevato quando era ricoverata in Rianimazione. Sarà l’incrocio tra esami clinici e autopsie a chiarire che cosa sia realmente accaduto.
Campobasso, madre e figlia morte per un’intossicazione: le ipotesi
Tra le piste al vaglio degli inquirenti perde consistenza quella della contaminazione della farina con veleno per topi. I controlli nel mulino di famiglia non hanno evidenziato tracce tossiche, ma soltanto esche previste dai piani di prevenzione.
L’attenzione si concentra quindi sugli alimenti consumati in casa durante le feste. Sono stati sequestrati e sono sotto esame vongole, cozze, seppie, baccalà e funghi confezionati e certificati.
Intanto resta aperto il fascicolo che vede indagati cinque sanitari. Si tratta di una dottoressa e di un medico di origine venezuelana residenti a Campobasso, di un medico nato a Napoli ma trasferito nel capoluogo molisano e di altri due professionisti originari di Benevento.
Campobasso, madre e figlia morte per un’intossicazione: segnali confortanti dal padre
Dal fronte sanitario arriva una nota di cauto ottimismo. Migliorano le condizioni del padre di Sara e marito di Antonella, ricoverato allo Spallanzani di Roma. Gli accertamenti proseguono.
Campobasso: resi noti i nomi dei cinque medici indagati
Resi noti i nomi dei cinque medici indagati per la morte di Sara Di Vita e Antonella Di Ielsi. Nel procedimento risultano indagati tre medici del pronto soccorso del Cardarelli — Maria Balbo, Ramon Aldo Olivieri e Pietro Vuotto — e due colleghi della Guardia medica, Angela Maria Castelluzzo e Michele Formichella, con le ipotesi, a vario titolo, di omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose. Secondo quanto emerso, madre e figlia, pur in presenza di sintomi, sarebbero state rimandate a casa in due occasioni.