Capalbio Libri, Ciabatti: "Con 'Donnaregina' volevo guardare fuori da me". E Bendicenti ha le idee chiare sull'accordo tra Ue e Usa

Iniziata ieri sera, ufficialmente la XIX edizione di Capalbio libro con l'incontro per Donnaregina di Teresa Ciabatti

di Redazione

Teresa Ciabatti (Credit: Flavia Cortonicchi)

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Capalbio Libri, Ciabatti: "Con 'Donnaregina' volevo guardare fuori da me". E Bendicenti ha le idee chiare sull'accordo tra Ue e Usa

Iniziata ieri sera, ufficialmente la XIX edizione di Capalbio libro con l'incontro per Donnaregina di Teresa Ciabatti (Mondadori), scrittrice, giornalista. Chi è davvero ’o Nasone, accusato di rapina a mano armata, associazione a delinquere, associazione mafiosa, 182 omicidi commessi e commissionati?

Se lo chiede la scrittrice a cui il giornale per cui scrive le dà l’incarico di intervistare proprio lui, il superboss. A lei che di criminalità non sa niente, che si è sempre occupata di adolescenti, tutt’al più cantanti, attrici, gente dello spettacolo.

Con questo romanzo volevo guardare fuori da me, racconta la Ciabatti. Dedicare uno sguardo più maturo agli altri. Non mi interessava la guerra di camorra, ma il materiale di scarto, questo sì, vale a dire quello che avrebbe scartato un qualsiasi giornalista di cronaca giudiziaria. È così che ci sono due scrittrici: una sono io che ho scritto il romanzo, l'altra è quella del romanzo che si immerge in un mondo che non conosceva, non sapendo niente della camorra.

Proprio in questo faccia a faccia si ritrova davanti a frammenti di sé, alla genitorialità. Parte quindi dal super boss, Misso, per approdare a se stessa, a una bambina di 13 anni ed è proprio così che inizia un altro viaggio, da quando scopre che questa ragazzina non vuole più vivere. Sono molto felice di esssere a Capalbio per Donnaregina – spiega Teresa Ciabatti -. Per me non è un libro sulla camorra, ma un libro su mondi lontani, su tutto ciò che ci disturba e che quindi allontaniamo: dalla criminalità, la malattia mentale, il malessere degli adolescenti… Questo libro avvicina. La protagonista, infatti, capisce che si deve prendere la responsabilità perché tutto quello che succede nella società riguarda tutti e tutti noi possiamo partecipare ai diversi accadimenti, piuttosto che manifestare estraneità agli stessi”.

Elisabetta Mondello, Presidente dell’Istituzione Sistema Biblioteche Centri culturali di Roma Capitale.

"Mi è sembrata una cosa anomala all' inizio, questo romanzo. Ero caduta nella trappola della storia del boss, poi scorrendo le pagine, via via che la lettura andava avanti, mi è sembrato di intravedere la scrittrice che conosciamo ne La più amata, in Sembrava bellezza, quella che non si capisce se si ama, che è quasi cattiva con se stessa. Eppure, mi è sembrata di vederla più grande, vale a dire alle prese con un libro più maturo, che colpisce. Molto accurato nella forma, veloce, diretto, ma mai nelle pagine assistiamo a un abbassamento di stile. Ci troviamo davanti a una scrittura molto alta, precisa, che a un certo punto mette il lettore in condizioni di guardare al vero tema della storia: non l'esperienza criminale del super boss ma ai figli, all' adolescenza, alla non conoscenza che abbiamo degli stessi, fino ad arrivare al suicidio. Ed ecco, allora, perché Donnaregina è un libro importante: si parte da un piano di lettura per poi arrivare a un livello diverso."

Eugenio Murrali, scrittore, giornalista

Durante tutto il romanzo la giornalista smentisce che questo sia il romanzo su Misso. Racconta di questa giornalista che va alla ricerca del boss, ma lo fa a modo suo. Appare, senzA dubbio, molto interessata ai legami, alle relazioni e soprattutto, diventa chiaro al lettore, molto presto che la grande protagonista di questa storia è l'adolescenza. Capalbio Libri è una festa dei lettori – dichiara Eugenio Murrali - e uno spazio di riflessione in cui tornare a interrogarsi sul nostro stare al mondo. Dialogare con Teresa Ciabatti sul suo libro “Donnaregina”, insieme a Elisabetta Mondello, ci riporta a quell’attenzione al dettaglio che ci rende umani, grazie a una scrittura capace di farci dubitare, di mettere a nudo quello che siamo.

A partire dalla presentazione di  Al centro della tempesta. L'Europa tra ordine mondiale e disordine globale (Rai Libri | Luiss University Press) di Donato Bendicenti, responsabile della Sede Rai di Bruxelles, il tema centrale che ha intrattenuto il pubblico della prima serata ufficiale delle XIX edizione di Capalbio Libri, è stato l'accordo sui dazi, concluso dopo mesi di negoziati, e accettato dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyer. "Il dado è tratto": gli Stati Uniti, sulla maggior parte delle importazioni dall’UE. impongono dazi del 15%

L'Europa ha ceduto? Ha chiesto Laura Cannavò, giornalista e moderatrice dell'incontro

Giorgio Mule, vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, di Forza Italia: "L'Europa ha ceduto, sì, così come l'Usa ha ecceduto nella trattativa e Trump si è imposto, con il suo carattere decisionista. Non è sicuramente un accordo soddisfacente che va nella direzione che avremmo voluto. Anzi, come ha detto Sanchez "non mi entusiasma". Se fosse questa la fine di una partita ci sono ancora i supplementari, nei quali si gioca veramente la partita. Purtroppo, aggiunge Mulé, bisogna riflettere sulle radici dell'Unione Europea e, va detto, all'UE manca il suo impianto, il non avere una sua costituzione in cui riconoscersi. Questo fa sì che l'Europa non ha una linea precisa e rispetto agli Stati Uniti e' meno forte.

"Domani, ha commentato ieri il Capogruppo al Senato del PD, Francesco Boccia  capiremo molte cose di questo accordo che abbiamo contestato. Mi sarei aspettato proposte su come rispondere a questo 15%. Penso che salteranno molti schemi. L' Europa non è più progressista e dentro il PSE ora c'è una riflessione molto dura. Contestiamo questo accordo. Il libro di Bendicenti su questi tema è una vera bussola. Alla luce dell' accordo sui dazi di ieri, mi aspetto che si apra una discussione in Italia, nel parlamento italiano. La domanda da porsi con urgenza è che Europa vogliamo? Questa non serve a nessuno.

Donato Bendicenti, chiude l'incontro con una riflessione: "Non è facile assistere ad un dibattito tra due esponenti politici di grande rilievo, uno di maggioranza, l'altro di opposizione, così denso di spunti, pacato nei toni e dialogante. L'intesa tra Europa e Stati Uniti è arrivata dopo mesi di trattative estenuanti, in cui entrambe le parti avevano molto da perdere. Non è certo l'accordo che voleva Bruxelles, ma, come ha detto il commissario Sefcovic, senza un accordo le relazioni commerciali con l'America ne sarebbero uscite distrutte, con la prospettiva di perdere nei paesi membri dell'Unione 5 milioni di posti di lavoro, soprattutto nel comparto delle piccole e medie imprese".

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