CESN, nasce il Consiglio per l’Educazione alla Sicurezza Nazionale per un’Italia più consapevole
Presentato al Senato il nuovo organismo per promuovere una cultura della sicurezza nazionale e digitale attraverso educazione e ricerca condivisa
CESN, nasce il Consiglio per l’Educazione alla Sicurezza Nazionale: conoscenza e formazione al servizio della sicurezza del Paese
Il 24 ottobre 2025, presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica, a Palazzo Giustiniani, è stato ufficialmente presentato il Consiglio per l’Educazione alla Sicurezza Nazionale (CESN), organismo istituito nell’ambito dell’accordo di collaborazione scientifica, didattica e formativa tra la Fondazione AISES – SPES Academy “Carlo Azeglio Ciampi” e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Il progetto “Educazione alla Sicurezza Nazionale”, cuore dell’accordo, nasce con l’obiettivo di diffondere nel Paese una vera e propria cultura della sicurezza nazionale, ponendo particolare attenzione alla dimensione digitale e alla protezione delle infrastrutture critiche. L’iniziativa punta a coinvolgere cittadini, istituzioni scolastiche e universitarie, pubbliche amministrazioni e imprese del Made in Italy, così da costruire una rete di competenze condivise e di conoscenze operative al servizio della sicurezza collettiva.
Il CESN si propone come punto di riferimento nazionale per la promozione di iniziative concrete nel campo dell’educazione alla sicurezza, coordinando e valorizzando in modo organico le attività già esistenti sul territorio. Tra le sue linee d’azione si inserisce la realizzazione di un report indipendente e scientificamente fondato, volto ad analizzare in maniera sistematica e periodica l’interazione tra educazione, tecnologia e sicurezza. Tale rapporto avrà il compito di esaminare lo stato dell’arte del settore, di promuovere progetti innovativi e di stimolare il dialogo con l’intera società italiana, dalle istituzioni alle scuole, dalle università ai media, fino al mondo imprenditoriale, sindacale e del volontariato, comprese le realtà ecclesiali.
Una particolare attenzione sarà dedicata all’analisi dei livelli di alfabetizzazione digitale e mediatica del Paese, confrontati con i diversi livelli territoriali di alfabetizzazione tradizionale tra Nord e Sud. L’indagine permetterà di misurare la consapevolezza dei rischi da parte di cittadini, imprese e istituzioni, individuando al contempo le opportunità formative offerte dalla rete e dall’intelligenza artificiale. I risultati serviranno a formulare raccomandazioni di policy, sia pubbliche sia private, collocate nel più ampio contesto europeo.
Nel corso della presentazione, il Prefetto Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e presidente del CESN, ha sottolineato il profondo legame tra educazione, sicurezza e pace, affermando: "Educare alla sicurezza nazionale significa alimentare la pace: l’educazione genera cultura e la cultura rifiuta la guerra. È per questo che l’educazione alla sicurezza è uno dei pilastri essenziali della nostra convivenza civile".
Sulla stessa linea, Valerio De Luca, Segretario Generale del Consiglio, Presidente della Fondazione AISES e Direttore della SPES Academy, ha evidenziato come "nell’epoca della rivoluzione digitale, l’educazione non può più limitarsi a trasmettere competenze: deve diventare una strategia di difesa democratica. Solo così potremo formare cittadini consapevoli e resilienti, capaci di difendere i pilastri della democrazia". Ha inoltre aggiunto che "l’intelligenza artificiale è divenuta ambiente cognitivo onnipresente: non solo supporta, ma orienta; non solo assiste, ma sostituisce. In questo nuovo ecosistema, la mente è il teatro privilegiato della competizione strategica".
Il coordinamento scientifico del CESN è affidato al professor Mario Caligiuri, docente dell’Università della Calabria e Presidente di Socint, che ha ribadito l’importanza della conoscenza come leva strategica: "Il nostro compito è elaborare teorie e pratiche educative orientate alla sicurezza nazionale, che oggi rappresenta il fattore centrale per realizzare la democrazia. Occorre unire nord e sud Italia e coinvolgere famiglie, scuole e università, ma anche social, televisioni e intelligenza artificiale. Tra le attività del CESN realizzeremo un report indipendente, fondato su basi scientifiche, che analizzerà in modo sistematico il rapporto tra educazione, tecnologia e sicurezza: mapperemo i livelli di alfabetizzazione digitale e mediatica lungo tutto l’arco della vita, valuteremo l’impatto delle competenze sul profilo di rischio di cittadini, imprese e istituzioni, individueremo indicatori condivisi di resilienza cognitiva e produrremo raccomandazioni di policy. Il report, aggiornato periodicamente e accompagnato da dataset aperti, servirà a monitorare l’evoluzione delle minacce e a orientare interventi concreti nel settore pubblico e privato".
A conferma della rilevanza nazionale del progetto, il CESN riunisce personalità di primo piano provenienti dal mondo istituzionale, accademico, industriale e finanziario. Tra i membri figurano Claudio Descalzi (Eni), Flavio Cattaneo (Enel Group), Pietro Labriola (TIM), Nicola Monti (Edison), Pier Carlo Padoan (UniCredit), Claudia Parzani (Borsa Italiana), Paolo Savona (Consob), Dario Scannapieco (Cassa Depositi e Prestiti) e Giampiero Massolo (Mundys). Una composizione che rappresenta la convergenza strategica tra energia, finanza, comunicazioni e governance, settori oggi fondamentali per la sicurezza e la resilienza del sistema Paese.