Chico Forti, niente da fare: respinta la richiesta di libertà condizionale. Il 66enne trentino resta in carcere
Il Tribunale di sorveglianza di Verona ha respinto la sua istanza per ottenere la libertà condizionale
Chico Forti, condannato nel 2000 all'ergastolo negli Usa per l'omicidio di Dale Pike, resta in carcere
Chico Forti dovrà rimanere in carcere. Il 66enne trentino, condannato nel 2000 all'ergastolo negli Stati Uniti per l'omicidio dell'imprenditore australiano Dale Pike, non ha ottenuto la libertà condizionale. Lo ha deciso il Tribunale di sorveglianza di Verona che ha respinto l'istanza di Forti che da un anno sta scontando la pena nel carcere di Montorio. Uno dei suoi legali, l'avvocato Carlo Dalla Vedova ha annunciato che contro il provvedimento valuteranno il ricorso in Cassazione. "Dopo 27 anni di carcere, ci speravamo", ha commentato Gianni Forti, zio di Chico. Forti è detenuto nell'istituto di Montorio di Verona da sedici mesi e, secondo lo zio, "ha avuto una condotta irreprensibile. Secondo la legge italiana avrebbe diritto alla libertà condizionale".
La storia di Chico Forti, condannato negli Usa per l'omicidio di Dale Pike
Forti era stato condannato nel 2000 all'ergastolo senza possibilità di condizionale per l’omicidio nel 1998 a Miami di Dale Pike, figlio di Anthony Pike dal quale l'imprenditore trentino stava acquistando il Pikes Hotel, a Ibiza. L'ipotesi era che qualcuno avesse informato Dale che suo padre, affetto da demenza senile, stava per essere raggirato da Forti. L'ex campione di windsurf ed ex produttore televisivo si è sempre proclamato innocente. Fu rinchiuso nel Dade correctional institution di Florida City, vicino a Miami, ma la sua vicenda giudiziaria è sempre stata molto oscura anche perché l'ipotesi di truffa fu subito archiviata e ci sarebbero state diverse violazioni delle garanzie spettanti all'imputato.
Forti, dopo una ricca vincita nel quiz televisivo TeleMike, negli anni '90 si era trasferito negli Stati Uniti. Per chiederne il trasferimento in Italia si erano mossi molti personaggi pubblici e nel 2021 anche l'allora Guardasigilli Anna Marta Cartabia, ma l'ostacolo principale era che in Italia in teoria non avrebbe potuto scontare la pena comminatagli, in quanto abilitato a usufruire della libertà condizionale e di altri benefici.
A sbloccare la situazione la visita del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Washington ad inizio marzo del 2024 dove ha incontrato il Presidente Usa, Joe Biden. Tra i vari temi trattati nei loro dialoghi anche la sorte del cittadino italiano. E si è trovato un accordo che di fatto ha accontentato entrambe le parti.