Denise Pipitone, stallo sulla Commissione d'inchiesta parlamentare

Igor Iezzi, Capogruppo Lega in commissione Affari costituzionali, conferma che il compito della calendarizzazione ora spetta all'Aula

di Francesca Cutrone
Denise Pipitone
Cronache
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È ferma la Commissione d'inchiesta sollecitata da Ore 14

La Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Denise Pipitone si è bloccata. Era partita con il sostegno generale, ma dopo due mesi dall’approvazione è ancora ferma in Parlamento. Eppure, in molti chiedono che sia dato corso all'iniziativa sollecitata in più puntate della trasmissione Ore 14 da Milo Infante, con la partecipazione del direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino.

Il testo è stato approvato in Commissione il 12 gennaio 2022. Affaritaliani.it ha quindi chiesto lumi sull'iter alla proponente Alessia Morani (Pd), dalla quale però non ha ottenuto risposta. Ha invece commentato la vicenda Igor Iezzi, Capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali: “Quello che dovevamo fare noi in Commissione, lo abbiamo fatto. Abbiamo sostenuto il testo, che è stato approvato. Il passo successivo è la calendarizzazione ma questa spetta all’Aula. Non so a che punto siano”. Il deputato Iezzi aggiunge che il gruppo della Lega più volte ha proposto di velocizzare la procedura, in modo che la Commissione potesse decidere senza sottoporla all’assemblea. Tuttavia, la richiesta è stata negata, perché la nascita di nuove Commissioni deve necessariamente passare dall’Aula.

“È un testo a prima firma di un deputato del Partito Democratico, Alessia Morani, sono loro a doverlo portare avanti. Noi siamo disponibili e in Commissione abbiamo fatto quanto necessario. Non so se loro hanno cambiato idea”. Quando gli chiediamo da cosa derivi la sua impressione di un cambio rotta da parte del Pd e se ne conosce gli eventuali motivi, Igor Iezzi non trova una motivazione e continua spiegando che, una volta approvato il testo in Commissione, spetta al Capogruppo d’Aula chiederene l’inserimento in calendario durante la conferenza. Una volta inserito lo si discute. “Essendo la prima firma della Morani lo devono chiedere loro, con il loro capogruppo Debora Serracchiani, non so quindi se abbiano cambiato idea o meno”, conclude Iezzi.

Da parte del Pd si propone di “fare riferimento alla Presidenza della Camera per avere novità”, ma intanto sulla Rete i sostenitori della ricerca verità sul caso di Denise Pipitone crescono. Scrivono anche ad Affaritaliani.it, invitando a fare pressione perché si reagisca a questo improvviso e inspiegabile blocco.  

Caso Pipitone: scomparsa nel 2004

La proposta per una Commissione d’inchiesta parlamentare è accompagnata da una relazione in cui si sottolinea che la sparizione di Denise nel 2004, mentre giocava vicino a casa a Mazara, "appare ancora oggi avvolta da troppi misteri, segnata da gravi incongruenze, lambita da evidenze che portano a sospettare l'esistenza di più di un depistaggio, di un inquinamento di prove e di false testimonianze".

Il caso della scomparsa di Denise Pipitone, scrivono i proponenti, "deve necessariamente trovare una soluzione e una verità, tanto più perché si inserisce in un contesto che vede circa 61.826 persone scomparse ancora da ritrovare in Italia, di cui circa 45.028 minori, sono numeri impressionanti". La storia di Denise, "scomparsa quando aveva solo quattro anni, è ormai quasi simbolica - osservano i deputati - e non può più essere lasciata in balia di sensazionalismi, false piste, connivenze e opacità".

 

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