Disabili psichici picchiati e umiliati. La comunità degli orrori nel Torinese

Otto arresti, le intercettazioni degli indagati: "Il 90% di noi doveva finire in galera"

di Redazione
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Disabili psichici picchiati e umiliati, le intercettazioni svelano l'orrore

Nuovi sviluppi sulla comunità degli orrori nel Torinese. Sale a otto il numero di persone arrestate per maltrattamenti nei confronti degli ospiti. Le intercettazioni degli indagati svelano il dramma vissuto da quei pazienti: "Il 90% di noi doveva finire in galera". Ad aprile i carabinieri del Nas - riporta La Stampa - avevano avviato le indagini nella struttura del Tornese dopo la segnalazione di un magazziniere che lavora nella comunità. In 36 ore i militari coordinati dalla procura di Torino arrestano due operatori sociosanitari e una psicoterapeuta per i maltrattamenti agli ospiti con disabilità cognitiva. Ieri, altri cinque arresti. Secondo la procura che ha potuto visionare le immagini di alcune telecamere nascoste, avrebbero umiliato, strattonato e schiaffeggiato gli ospiti.

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Di botte, vessazioni, umiliazioni, privazioni, molestie. O, per dirla con le parole del giudice: "Quanto accaduto all'interno della comunità offre uno spaccato desolante in cui gli "ospiti" con disabilità psichiche vengono trattati come se non fossero persone, privati di ogni cura, di ogni diritto e di ogni dignità. Continuamente - si legge agli atti dell’inchiesta e lo riporta La Stampa - vessati e sottoposti ad abusi vari proprio da parte di quelle persone che, in forza del loro ruolo, avrebbero il dovere di prendersene cura». È perciò «indiscutibile che un simile trattamento abbia reso insopportabile la vita di tutti gli ospiti e non solo di quelli più frequentemente sottoposti a continui soprusi".

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