Chi era Emanuele De Maria, l'evaso dal carcere di Bollate che si è gettato dal Duomo di Milano
Nel 2016 venne ritenuto colpevole dell’omicidio di una prostituta di 23 anni, accoltellata a morte all’interno dell’hotel Zagarella a Castel Volturno
Chi era Emanuele De Maria, l'evaso dal carcere di Bollate che si è gettato dal Duomo di Milano
Emanuele De Maria, evaso dal carcere di Bollate e irreperibile dopo l'accoltellamento a Milano di un suo collega di lavoro, si sarebbe suicidato lanciandosi dal Duomo poco dopo l'ora di pranzo. Non vi è ancora un riconoscimento ufficiale, ma gli investigatori della Squadra Mobile ipotizzano sia proprio suo il cadavere grazie ai numerosi tatuaggi presenti sul corpo. L'uomo aveva accoltellato ieri mattina un collega all'Hotel Berna di Milano, dove aveva trovato posto in lavoro esterno dal carcere di Bollate.
Ma chi era De Maria? Originario di Caserta e nato nel 1990, Emanuele De Maria era noto alle forze dell’ordine per un passato criminale particolarmente violento. Nel 2016 venne ritenuto colpevole dell’omicidio di una prostituta di 23 anni, accoltellata a morte all’interno dell’hotel Zagarella, una struttura ormai dismessa situata a Castel Volturno. Dopo il delitto, De Maria riuscì a fuggire e a far perdere le proprie tracce.
A incastrarlo furono le testimonianze raccolte subito dopo il fatto, che permisero agli investigatori di ricostruire la sua via di fuga. Due anni più tardi, nel 2018, fu rintracciato e arrestato a Weener, una cittadina tedesca vicina al confine con i Paesi Bassi. Dopo un lungo iter giudiziario, la sua condanna fu confermata in via definitiva dalla Cassazione.
Negli ultimi anni, De Maria era detenuto nel carcere di Bollate, istituto penitenziario noto per i suoi percorsi di reinserimento. Proprio all’interno di uno di questi programmi era stato autorizzato a lavorare all’esterno, impiegato come addetto nell’hotel Berna, nei pressi della stazione Centrale di Milano.
Sabato mattina, secondo quanto ipotizzato dagli investigatori, De Maria avrebbe aggredito con un coltello un collega di lavoro, colpendolo ripetutamente in zone vitali. L’uomo è stato sottoposto a un intervento chirurgico durato sette ore all’ospedale Niguarda ed è attualmente ricoverato in terapia intensiva, in condizioni gravissime.