Famiglia nel bosco: i bambini passeranno il Natale in casa-famiglia. E il Tribunale chiede perizia psichiatrica per i genitori

L’incarico è stato affidato alla perita Simona Ceccoli, che avrà quattro mesi di tempo per rispondere ai quesiti del Tribunale

di Chiara Feleppa
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Famiglia nel bosco: i bambini passeranno il Natale in casa-famiglia. E il Tribunale dell'Aquila chiede perizia psichiatrica anche per i genitori 

I tre bambini cresciuti nei boschi del Chietino e ora in casa famiglia resteranno nella struttura protetta anche durante le festività natalizie. Lo ha deciso il Tribunale per i minorenni dell’Aquila, che ha disposto una nuova e approfondita perizia sui minori e sui genitori, Nathan Trevallion e Catherine Birmingham. Il pranzo di Natale potrebbe tuttavia svolgersi in famiglia, seppure all’interno della casa famiglia che ospita i bambini. Il Tribunale ha dunque confermato che i tre fratellini, una bambina di 8 anni e due gemelli di 6, resteranno nella struttura protetta anche il 25 dicembre. È invece allo studio la possibilità che il padre, Nathan Trevallion, possa partecipare al pranzo di Natale nel suo giorno di visita, trascorrendo alcune ore con i figli all’interno della comunità.

Contestualmente, i giudici hanno disposto una perizia approfondita che riguarderà non solo i bambini, ma anche entrambi i genitori. L’incarico è stato affidato alla perita Simona Ceccoli, che avrà quattro mesi di tempo per rispondere ai quesiti del Tribunale relativi alla salute, all’equilibrio psico-fisico, al percorso scolastico e alle capacità genitoriali della coppia. La nuova ordinanza, resa nota oggi e anticipata dal Tg1, prevede infatti anche una valutazione sullo stato psichico dei genitori.

I nodi da sciogliere

Secondo quanto accertato finora dal Tribunale, mancherebbe inoltre la documentazione necessaria per le autorizzazioni relative alle modifiche apportate all’abitazione in cui la famiglia viveva nel bosco. L’immobile non sarebbe dunque regolarmente abitabile, mentre il nuovo casolare in cui i genitori risiederebbero attualmente viene ritenuto una destinazione incerta. I giudici ricordano che in passato la coppia avrebbe già fatto perdere le proprie tracce: un anno fa Nathan Trevallion e Catherine Birmingham sarebbero scomparsi dopo l’avvio di approfondimenti da parte dei servizi sociali. Resta centrale anche la questione del diritto all’istruzione dei minori. In particolare, per la figlia maggiore sarebbero emerse difficoltà significative: la bambina, secondo quanto riportato negli atti, avrebbe problemi persino a leggere e scrivere il proprio nome.

L’intera vicenda aveva preso avvio nel 2024, quando i tre bambini erano stati ricoverati in ospedale dopo un’intossicazione da funghi raccolti nel bosco. L’episodio aveva fatto scattare i controlli delle autorità sanitarie e dei servizi sociali, portando a una valutazione complessiva dello stile di vita della famiglia, caratterizzato da isolamento, assenza di scuola tradizionale e rifiuto dei vaccini obbligatori. Attualmente i minori restano collocati in casa famiglia, mentre la madre può vederli quotidianamente. La perizia disposta dal Tribunale rappresenterà ora un passaggio decisivo per stabilire se sussistano le condizioni per una revisione delle misure adottate o per un eventuale rientro graduale dei bambini in famiglia.

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