Famiglia nel bosco, respinto il ricorso. Niente Natale in famiglia per i bambini. Salvini furioso: "Vergogna"

Portati a Vasto, dovranno restare nella struttura secondo l'ordinanza del Tribunale per i Minori dell'Aquila

di Sandro Mantovani
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Famiglia nel bosco, Salvini: "Per questi giudici solo vergogna"

"Per questi giudici una sola parola: vergogna". Matteo Salvini scrive in maiuscolo l'ultima parola della frase, come si fa sui social per intendere che si alza la voce. "I bambini - dice ancora, sempre su X, il vicepremier e leader della Lega a proposito della famiglia nell'Aquilano al centro delle cronache di queste settimana - non sono proprieta' dello Stato, i bambini devono poter vivere e crescere con l'amore di mamma e papa'!".

Famiglia nel bosco, la Corte d'Appello respinge il ricorso

La Corte di Appello dell'Aquila ha rigettato il ricorso presentato dai legali della famiglia che viveva nel bosco di Palmoli contro la sospensione della potesta' genitoriale di Nathan e Catherine e l'allontanamento dei loro tre figli minori e la loro collocazione in un centro protetto alla presenza della madre, decisa dal Tribunale per i Minorenni. Il collegio ha adottato questa decisione dopo l'udienza documentale che si e' svolta da remoto nel pomeriggio di tre giorni fa.

Per la coppia anglo-australiana che ha tentato di poter riabbracciare i propri figli in tempo per Natale resta l'ordinanza del Tribunale per i Minori dell'Aquila che ha portato al trasferimento dei bambini da Palmoli (Chieti) a Vasto (Chieti), il 20 novembre scorso.

Nei giorni scorsi gli avvocati, Marco Femminella e Danila Solinas, hanno consegnato al collegio della Corte d'Appello Civile dell'Aquila, memorie e documenti utili a certificare il cambio di atteggiamento da parte della famiglia che, ad oggi, sarebbe non solo pronta ad adeguare la casa di Palmoli, ma anche a consentire ai figli di frequentare la scuola e a completare il percorso vaccinale.

Questo procedimento giudiziario si incrocia con quello sub judice del Tribunale per i Minorenni dell'Aquila relativo all'udienza di comparizione delle parti dello scorso 4 dicembre: anche in quella circostanza i giudici si erano riservati la decisione. Secondo la tutrice Maria Luisa Palladino, infatti, i minori "non sanno leggere, stanno imparando ora l'alfabeto" e la piu' grande, di otto anni, "sa scrivere il suo nome sotto dettatura". Un giudizio che, di fatto, smentisce quanto affermato da una scuola di Brescia che aveva certificato il loro grado di istruzione.

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