Femminicidio, pena dimezzata in appello. "Ha capito la gravità del gesto"

Strangolò la compagna, ora riconosciute le attenuanti genetiche. Condanna da 30 a 16 anni

Cronache
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Nel 2018 strangolò la compagna in un ostello e chiamò la polizia, pena dimezzata

Dopo l'omicidio, avvenuto nel novembre del 2018 in un ostello a Firenze, non fuggi', anche se aveva a disposizione soldi e carte di credito della moglie di 21 anni che aveva appena strangolato, ma chiese lui stesso alla reception di chiamare la polizia e un'ambulanza e, all'arrivo degli agenti, si consegno'. Per questo, la corte d'appello di Firenze, ha dimezzato la pena nei confronti di Tun Naj Bustos, 30enne originario del Myanmar: in primo grado, nel luglio del 2020, era stato condannato dal gup a trent'anni (con il rito abbreviato), ma i giudici dell'appello, accogliendo uno dei motivi di ricorso del suo legale, Francesco Stefani, ha rideterminato la pena in ventiquattro anni, divenuti quindi 16 per effetto della diminuzione del rito.

Femminicidio, pena dimezzata in appello con le attenuanti generiche

I giudici hanno infatti valutato le attenuanti "equivalenti alla circostanza aggravante": "Quando si e' reso conto della gravita' del gesto compiuto - hanno motivato i giudici - l'imputato non solo si e' praticamente consegnato alla polizia, ma ha dimostrato con il suo atteggiamento di essersi reso bene conto della gravita' ed irreparabilita' del suo gesto. L'imputato non ha posto nessuna difficolta' alle indagini, ha accettato di pagare le conseguenze del proprio gesto".