Garlasco, spazzatura dimenticata. Così la verità sul delitto di Chiara è finita nel cestino
Analisi sui rifiuti solo a distanza di otto mesi dall'omicidio. I legali di Sempio: "Non si possono usare"
Garlasco: Andrea Sempio e Alberto Stasi
Garlasco, l'ultima colazione di Chiara (in compagnia) e la spazzatura non considerata
L'omicidio di Garlasco resta un giallo. L'incidente probatorio, a distanza di 18 anni dal delitto di Chiara Poggi, sta dimostrando quanti errori siano stati commessi dagli inquirenti che hanno tralasciato tracce determinanti. Ora la sfida tra periti si sta concentrando sulla spazzatura perché sta emergendo la possibilità che Chiara l'ultima colazione non l'abbia fatta da sola, con lei ci sarebbero state addirittura non una ma due persone. I rifiuti recuperati nella villetta di Garlasco - riporta Il Corriere della Sera - potrebbero ancora "raccontare" qualcosa. Nonostante siano passati 18 anni. I reperti hanno infatti mantenuto uno stato di conservazione che ha permesso di campionare del materiale biologico che ora sarà analizzato in laboratorio.
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Quanto poi questo possa realmente aiutare a riscrivere la verità giudiziaria sul delitto, è ancora tutto da vedere. Dopo l’omicidio venne infatti sequestrata la villetta, con tutto quello che c’era dentro. E quando, otto mesi dopo, venne dissequestrata, la spazzatura fu presa in consegna dalla Medicina legale di Pavia. Pare senza un nuovo verbale di sequestro. Il materiale biologico che si è riusciti a campionare ora andrà nei laboratori della Scientifica, che dirà se può "raccontare" qualcosa e se sarà poi raffrontabile con i profili genetici della vittima, del condannato Stasi, di Sempio e di altri soggetti che ruotano attorno a questo caso. I legali di Sempio: "Non si possono usare".