Garlasco, errori investigativi irrecuperabili: troppe contaminazioni. Stessa forbice usata per due rilevamenti chiave
Non c'è nulla su Sempio, secondo killer e ultima colazione. Tutto da rifare (dopo oltre 18 anni dal delitto)
Garlasco, le contaminazioni rendono questo caso un rebus infinito. "Non c'è uno straccio di prova"
Il giallo di Garlasco continua, dopo oltre 18 anni di indagini sull'omicidio di Chiara Poggi non solo non si capisce chi sia stato il colpevole ma non c'è nemmeno uno straccio di prova. Tutte le tracce e le varie impronte trovate non avrebbero portato a nulla di concreto. E non risulta nemmeno la presenza di un secondo omicida dalla relazione del Ris di Cagliari. Questo l'esito della consulenza sul caso di Chiara Poggi depositata in Procura a Pavia dal tenente colonnello Andrea Berti. Si tratta di un documento basato sull'analisi delle macchie di sangue rilevate attraverso la "Bloodstain pattern analysis". Per tutta la giornata del 9 giugno i carabinieri del Ris di Cagliari erano rimasti nella villetta di Garlasco con le loro apparecchiature, realizzando anche una ricostruzione in 3D della scena del delitto.
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"Cosa resta in piedi a livello scientifico nella nuova indagine sul delitto di Garlasco? Niente, zero". Per la criminologa Roberta Bruzzone non ci sarebbero nuovi potenziali elementi che possano riscrivere la verità sull'omicidio di Chiara Poggi. "Se è quella è la famosa colazione con gli assassini il dna di Stasi - spiega la criminologa a Il Fatto Quotidiano - è rilevante che ci sia, ma quell'elemento non piace - ha detto - che quella mattina Chiara non fosse sola in casa, che sia stata uccisa dopo le nove e mezza da queste persone in casa con lei, perché si insiste così tanto nel collocare più persone sulla scena?".
Emerge poi un fatto nuovo. Sulle unghie di Chiara Poggi - riporta Fanpage - potrebbe esserci materiale genetico da contaminazione. C’è l’ipotesi che durante l’autopsia sia stata utilizzata la stessa forbice sia per tagliare la garza su cui era stato trovato il Dna di Ignoto 3 che per tagliare le unghie della vittima del delitto di Garlasco.