Delitto di Garlasco, Freddi rompe il silenzio: cosa c’è davvero nello scontrino del parcheggio
In tv a Lo Stato delle Cose (Rai3) Roberto Freddi, amico di Andrea Sempio, contesta la lettura del famoso scontrino: «Non è un alibi, è un indizio». Sullo sfondo: le dimissioni del gen. Garofano (2017), l’indagine su ex procuratore Venditti e i “rapporti
Nuovo colpo di scena nel caso dell’omicidio di Garlasco. Roberto Freddi, amico di Andrea Sempio, ha scelto la platea di Lo Stato delle Cose su Rai3 per intervenire sul documento più discusso del fascicolo, lo scontrino del parcheggio di Vigevano.
«Possibile che non lo capisca nessuno? Quello non è un alibi, è un indizio», ha dichiarato Freddi, suggerendo una lettura diversa rispetto a quella consolidata in anni di cronache e talk. L’uscita pubblica riapre interrogativi sulla ricostruzione temporale e sul peso probatorio attribuito a quello scontrino.
Nel quadro più ampio, tornano d’attualità alcuni snodi già noti: le dimissioni (2017) del generale Luciano Garofano, che per anni aveva affiancato la famiglia Sempio come consulente, e l’inchiesta che coinvolge l’ex procuratore Mario Venditti con l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari. Secondo la Procura di Brescia, sarebbero inoltre al vaglio i comportamenti di due carabinieri, per presunti “rapporti opachi” con Sempio: si tratta di contestazioni che, allo stato, necessitano di riscontri processuali.
Al centro della puntata di Rai3 anche un focus sulla pista alternativa che conduce al Santuario della Bozzola, un tracciato investigativo più volte evocato e mai definitivamente archiviato, che intreccia testimonianze, movimenti e tempi di percorrenza.
Il confronto sullo scontrino resta però il punto nevralgico: un documento minimo che, a seconda dell’interpretazione, può sostenere scenari opposti. La posizione di Freddi, resa pubblica dopo un lungo silenzio, promette di alimentare un nuovo round tra cronologia, geolocalizzazione e coerenza degli alibi.
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