Garlasco, la nuova clamorosa pista dei "tre attacchi". Telefono, porta e verso il garage: cambia tutto
La relazione dei Ris: "Ulteriore colpo alla vittima mentre veniva trascinata verso il basso"
Garlasco, i Ris ribaltano tutto: "Attacco anche verso il garage". Stravolte le dinamiche del delitto
Il giallo di Garlasco continua e l'inchiesta si fa sempre più complicata. Come se non bastassero infatti oltre 18 anni di indagini e una condanna definitiva per Alberto Stasi, non c'è nessuna certezza su chi abbia ucciso Chiara Poggi. Alla luce di quanto è emerso dalla relazione dei Ris, le 300 pagine basate su scansioni laser 3D, fotogrammetria e modelli tridimensionali, ribaltano la dinamica ancora una volta. La scala non è più solo il "luogo del ritrovamento", ma il luogo del delitto. Le tracce ematiche suggeriscono un'aggressione prolungata lì, con colpi violenti che collocano l'omicida esattamente nel punto di massima brutalità contro Chiara. L'omicidio potrebbe essere avvenuto in tre fasi, primi colpi vicino al telefono, poi verso la porta che conduce al garage e quelli mortali sulle scale.
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La BPA conferma un solo assassino, smentendo teorie di complici, ma introduce una "terza aggressione": schizzi tra il terzo e quinto gradino indicano un ulteriore colpo mentre la vittima era trascinata verso il basso, forse per finirla o nasconderla. Sono state analizzate in tutto anche 107 nuove tracce in questa seconda indagine o, meglio, si tratta di 107 frammenti di cui 29 già attribuiti con certezza dai Ris di Parma all'epoca dei fatti. Quelle che restano sono 78 e di queste 28 frammenti digitali-palmari-papillari sono considerati potenzialmente comparabili dai consulenti, quindi potenzialmente attribuibili, e 8 impronte, di cui 7 digitali e una palmari, vengono definiti utili per la perizia.