"Lovati avrebbe urlato 'assassino' a Sempio". La nuova testimonianza, il giallo di Garlasco si infittisce. VIDEO
A Mattino Cinque un testimone dice di aver sentito Lovati urlare “assassino” al telefono con Sempio. Nuove ombre sul caso Garlasco: cosa sappiamo
Nel corso della puntata di Mattino Cinque, la trasmissione condotta da Federica Panicucci su Canale 5, è emersa una nuova testimonianza destinata ad alimentare ulteriormente il dibattito attorno al caso Garlasco, il delitto del 2007 in cui perse la vita Chiara Poggi e che, negli ultimi mesi, ha visto riaprirsi scenari investigativi e mediatici con la nuova indagine su Andrea Sempio.
Dopo la recente notizia della lettera minatoria inviata all’avvocato Massimo Lovati e al suo legale, Fabrizio Gallo, il programma ha mandato in onda la ricostruzione di un uomo che sostiene di aver assistito indirettamente a un episodio in grado di aggiungere un ulteriore livello di tensione. Il testimone, che ha preferito restare anonimo per ragioni di riservatezza, ha raccontato di aver ascoltato, nel marzo 2025, una telefonata in cui Lovati avrebbe urlato ripetutamente “Assassino” al suo interlocutore, che lui ritiene essere proprio Andrea Sempio.
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«È stata l’unica volta in cui l’ho sentito urlare così. L’unica in dodici anni», ha spiegato l’uomo, sostenendo che la chiamata sarebbe durata circa quindici minuti, con un crescendo emotivo evidente. Secondo la sua versione, l’episodio sarebbe avvenuto due giorni prima della diffusione della notizia relativa a una traccia di DNA sotto le unghie di Poggi considerata compatibile proprio con Sempio. Da qui il collegamento, interpretato dal testimone come indizio di una tensione interna già allora molto alta.
In studio, l’avvocato Fabrizio Gallo ha invitato alla prudenza, sottolineando che «questa testimonianza va verificata in ogni dettaglio, in particolare l’identità dell’interlocutore al telefono». Lo stesso Lovati, intervenuto in diretta dopo aver ricevuto un messaggio dello studio, ha respinto con decisione la ricostruzione: «Ma scherziamo? È una follia. Io non telefono mai a Sempio. Se questa persona si presentasse dai carabinieri a confermare questa storia, la denuncerei. È diffamazione.»
Il testimone, al momento, non ha presentato dichiarazioni formali né alla Procura né ai Carabinieri e si sarebbe detto riluttante a farlo, malgrado, secondo quanto riferito, l’inviato della trasmissione Emanuele Canta abbia provato più volte a convincerlo.
Questa nuova testimonianza non apre, al momento, un fronte giudiziario, ma riaccende il clima di sospetto e tensione attorno a un caso che, a distanza di quasi vent’anni, continua a dividere opinione pubblica, investigatori, familiari e protagonisti. Il quadro resta quindi in movimento, tra atti formali e narrazioni che emergono nel dibattito pubblico, mentre l’indagine su Sempio è ancora in corso e ogni affermazione deve essere valutata con grande cautela.