Garlasco, tutte quelle tracce sul sacchetto dei cereali. Le nuove impronte e la pattumiera dimenticata (per 18 anni)
L'incidente probatorio si concentra sull'ultima colazione di Chiara Poggi
Garlasco, la pattumiera e il bagno. Tutto ancora una volta da rifare? La catena di errori
Il giallo di Garlasco continua e la concentrazione dei periti, durante l'ennesimo incidente probatorio, si sta focalizzando sulla pattumiera relativa all'ultima colazione di Chiara Poggi del 13 agosto 2007, la mattina in cui è stata uccisa. Quei rifiuti erano stati analizzati altre volte senza portare a fatti concreti. Ora sarebbero emerse invece ben otto nuove impronte, sei trovate sul sacchetto dei cereali e altre due sulla pattumiera. Mentre non ce sarebbero sull'Estathe e sui biscotti. Ora si dovrà stabilire se siano utili o meno per il confronto ed eventualmente a chi appartengano. I periti si stanno concentrando anche sul bagno della villetta di via Pascoli, l'avvocato di Stasi, De Rensis, ha puntato il dito in tv su aspetti chiave sottovalutati: "Uno dei killer è entrato sicuramente in bagno".
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Ma anche quella stanza è stata più volte analizzata, possibile che siano sfuggiti tutti quei dettagli citati dal legale. De Rensis ha parlato di "capelli nel lavandino, sangue e disordine". Tornando alla pattumiera dell'ultima colazione, c'è anche la possibilità che quelle tracce trovate non siano confrontabili, ulteriore problema in questa infinita vicenda giudiziaria. "Queste tracce parziali saranno inviate in valutazione, non è detto che siano confrontabili e utili giuridicamente", ha spiegato l'avvocatessa Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi.
Come ha sottolineato Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma e consulente della difesa di Andrea Sempio, "su due reperti sono emersi dei rilievi dattiloscopici potenzialmente utili per i confronti, che saranno confrontati naturalmente con Chiara Poggi, Alberto Stasi e l'indagato. Vanno confrontati, ma in funzione degli esiti del Dna sembra più probabile che possano essere di Chiara Poggi e di Alberto Stasi. È comunque tutto da stabilire".