Gay pride, anche la Cei umbra sale sul carrozzone. L'iniziativa del vescovo

Renato Boccardo ha deciso di dare udienza all'associazione che organizza le sfilate Lgbtq+, un segnale politico. Proteste di Simone Pillon della Lega

Cronache
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Gay pride, in Umbria ampio sostegno dalla Cei e dalla Regione

Il gay pride ha anche il sostegno della Cei umbra. L'arcivescovo di Spoleto e Norcia Renato Boccardo, infatti, - si legge sulla Verità - ha deciso di dare udienza agli organizzatori della festa arcobaleno, lanciando anche un chiaro segnale politico. Con questo gesto il vescovo si è autoproclamato prelato della comunità Lgbtq+, anche se lo stesso Boccardo non più di un anno fa aveva criticato aspramente il Ddl Zan, additandolo come liberticida. "Finché non si conosce si ha paura, per questo dialogare è importante, anche se non vuol dire negare le differenze". Con queste parole il vescovo ha aperto le porte agli organizzatori del gay pride in Umbria. Il suo gesto va anche oltre le parole di Papa Francesco. "La Chiesa è madre e convoca insieme tutti i suoi figli. Non rifiuta nessuno perché se lo facesse non sarebbe una Santa Madre ma una setta".

L'avvicinamento tra Cei umbra e gay pride - prosegue la Verità - è maturata nei giorni del patrocinio della manifestazione di Perugia da parte della Regione Umbria. Anche il leghista Simone Pillon è andato a protestare in udienza da Boccardo. "Gli ho manifestato - spiega Pillon - la preoccupazione della Lega, peraltro anche da lui condivisa, circa l'indottrinamento gender che viene somministrato da alcune organizzazioni ai bambini, nelle scuole o fuori di esse, senza che i genitori ne siano informati".