Lazio, la nuova legge sul gioco d'azzardo? Un favore all'illegalità

Il "distanziometro", che prevede di eliminare le attività di "gioco" distanti meno di 500 metri da scuole e chiese, sembra non rappresentare una reale soluzione

Cronache
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Lazio, il "distanziometro" del gioco d'azzardo rischia di aumentare l'illegalità. Previsti circa 7 mila posti di lavoro in meno

La perdita di circa 7mila posti di lavoro, l’aumento del gioco illegale e un’importante diminuzione di gettito per le casse dello Stato: sono alcune delle ricadute dell’entrata in vigore della Legge sul gioco della Regione Lazio, prevista per il prossimo 28 agosto. Si tratta del cosiddetto “distanziometro”, che prevede l’eliminazione di tutta l’offerta di gioco che si trova a meno di 500 metri di raggio da un “luogo sensibile”: scuole, centri di aggregazione, strutture sanitarie e luoghi di culto.

La disposizione ha incontrato il parere negativo di numerosi esperti: come emerso da uno studio condotto dalla Società italiana di Psichiatria, infatti, la misura risulterà inefficace poiché, per il giocatore patologico, l’allontanamento delle attività di gioco non costituisce un deterrente.

Secondo gli esperti, il “distanziometro” potrebbe, al contrario, generare un effetto boomerang: innanzitutto farebbe crescere l’illegalità perché chi vuole giocare cercherebbe altrove una soluzione. Inoltre vietare il gioco nelle aree urbane finirebbe, infatti, per favorire la compulsività delle persone affette da disturbo da gioco d’azzardo patologico, che si ritroverebbero isolate dallo sguardo degli altri e dal conseguente stigma.

Eliminare l’offerta di gioco lecito dai centri urbani, inoltre, significherebbe confinarla nelle aree periferiche, rischiando di dare vita a zone fortemente frequentate da giocatori “compulsivi” e incentivando il gioco d’azzardo clandestino. L’entrata in vigore della misura preoccupa anche le principali sigle sindacali di categoria: Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs hanno infatti richiesto un incontro urgente alla Regione Lazio, per confrontarsi sul destino delle migliaia di lavoratori del settore e degli addetti dell’indotto commerciale.

Da più parti è invocato un intervento immediato del Presidente Zingaretti e del Consiglio Regionale, per concedere una proroga dell'entrata in vigore del "distanziometro" almeno fino al 2023. Per l’anno prossimo è attesa, infatti, la Riforma nazionale del settore del gioco pubblico, che prevede un ridimensionamento dell’offerta tramite una ridistribuzione sul territorio italiano dei punti di gioco, a salvaguardia della legalità e dei soggetti affetti da dipendenza.