Leone XIV su LGBTQ+, migranti e donne: da conservatore a promotore di inclusività
Un Papa per la pace: Leone XIV lancia l'appello a "costruire ponti di dialogo"
Papa Leone XIV
Dalla tradizione all’inclusività: la posizione di Leone XIV su LGBTQ+, migranti e donne nella Chiesa
È stato eletto ieri, 8 maggio, al quarto scrutinio del Conclave il nuovo Papa: il sessantanovenne nordamericano Robert Francis Prevost, originario di Chicago e appartenente all'Ordine degli agostiniani. Nel suo primo discorso dalla Loggia, il Santo Padre, con il nome di Leone XIV, dopo aver espresso gratitudine al predecessore Francesco, non ha esitato a lanciare un appello per “costruire ponti di dialogo” e promuovere una “pace disarmata e disarmante”. Ma quale visione ha Leone XIV su temi cruciali come ambiente, migrazioni, ruolo delle donne e comunità LGBTQ+?
Se in passato, sulla comunità LGBTQ+ Prevost non nascose mai le sue opinioni conservatrici e tradizionaliste, negli ultimi anni ha aderito invece alla visione più aperta ed inclusiva di Papa Bergoglio. Era, difatti, l'ottobre 2024, quando ribadì con fermezza l'urgenza di intensificare il dialogo tra le varie 'conferenze episcopali' sulle benedizioni delle coppie dello stesso sesso, per applicarle in modo compatibile con le differenze culturali globali, data la criminalizzazione dell'omosessualità in alcuni Paesi.
Anche sui migranti la posizione di Papa Leone XIV è conforme a quella del suo predecessore. Convinto sostenitore dei più deboli, ha da sempre mostrato molta preoccupazione per gli oltre 1,5 milioni di profughi venezuelani che vivono in Perù a causa della forte crisi economica.
Ed infine, in merito alla posizione delle donne all'interno della Chiesa, Prevost ha più volte espresso la necessità di promuoverne e rafforzarne l’inclusione nei ruoli decisionali, pur non appoggiando il diaconato femminile. È stato, infatti, durante il suo mandato al Dicastero per i Vescovi che ha potenziato la rappresentanza femminile nelle commissioni per la selezione episcopale, in continuità con l’impostazione di Francesco. Nel 2023 ha dichiarato, poi, che “clericalizzare le donne” non risolverebbe i problemi della Chiesa, ribadendo l’importanza di valorizzarne il ruolo senza però introdurle negli ordini sacri.