Mango, la morte del fondatore del marchio di moda "non è stata un incidente": il figlio indagato per omicidio
L’indagine sulla morte di Isak Andic, fondatore del colosso spagnolo della moda Mango, si riapre con un clamoroso sviluppo
Mango, la morte del fondatore del marchio di moda "non è stata un incidente": il figlio indagato per omicidio
L’indagine sulla morte di Isak Andic, fondatore del colosso spagnolo della moda Mango, si riapre con un clamoroso sviluppo. La polizia catalana avrebbe riformulato il caso come possibile omicidio e concentrato le indagini sul figlio maggiore, Jonathan Andic, che era con lui al momento della tragedia.
L’imprenditore era morto il 14 dicembre 2024 a 71 anni dopo una caduta durante un’escursione vicino Barcellona proprio insieme a Jonathan. La morte era stata classificata come accidentale, ma nuovi elementi avrebbero spinto gli investigatori a riesaminare la vicenda. Secondo quanto riportato dai quotidiani spagnoli El Pais e La Vanguardia, infatti, il giudice istruttore ha cambiato a fine settembre lo status del figlio da testimone a sospettato, mentre la polizia starebbe esaminando il contenuto del suo telefono.
Secondo El Pais, in particolare, le versioni fornite da Jonathan in due diverse audizioni presenterebbero “contraddizioni” che alimentano i sospetti. Inoltre, la golfista e compagna della vittima Estefania Knuth avrebbe riferito agli inquirenti delle tensioni e dei rapporti difficili tra padre e figlio. La famiglia, interpellata dallo stesso quotidiano, ha espresso fiducia nell’esito dell’inchiesta: «Siamo convinti che questo processo dimostrerà l’innocenza di Jonathan».
Isak Andic aveva fondato Mango nel 1984. Oggi l’azienda conta circa 2.850 punti vendita e oltre 16.000 dipendenti. Al momento della morte la sua fortuna era stimata da Forbes in 4,5 miliardi di dollari. Il figlio Jonathan, oggi vicepresidente del Gruppo, lavora in Mango dal 2005.