Maratoneti trovati morti nel sonno: mistero sui certificati medici di Alberto Zordan e Anna Zilio. Ecco chi erano
A un mese di distanza, due atleti amatoriali della stessa società sportiva veronese, la Km Sport, muoiono improvvisamente nel sonno. Le indagini puntano a chiarire le cause dei decessi e la regolarità dei certificati medici
Maratoneti trovati morti nel sonno, si attendono gli esiti dell'autopsia
Due vite parallele, unite dalla passione per la corsa e da un destino tragico. Alberto Zordan, 48 anni, e Anna Zilio, 39, entrambi tesserati per la Km Sport di San Martino Buon Albergo (Verona), sono morti nel sonno a un mese di distanza. Due decessi improvvisi che hanno sconvolto la comunità sportiva veneta e aperto due inchieste, una a Vicenza e una a Verona, per chiarire ogni aspetto della vicenda.
Chi era Alberto Zordan, il maratoneta di Sovizzo
Padre di famiglia, appassionato di informatica e grafica, Alberto Zordan era un corridore meticoloso, preciso nella preparazione fisica e mentale. Aveva partecipato di recente alla “StrArzignano” e a una gara a Verona nella categoria seniores 45. Si stava allenando per la maratona di Valencia del 7 dicembre e sognava, per i suoi 50 anni, di correre quella di New York. Zordan lascia la moglie Valentina, la figlia e la sorella Elena. Sulla sua bara, una corona di fiori bianchi e un paio di scarpe da corsa verde fosforescente: simbolo di una passione che aveva segnato la sua vita.
Chi era Anna Zilio, la vita dedicata alla corsa
Nata a Marano Vicentino e residente a Verona, Anna Zilio era una maratoneta di ottimo livello. Laureata in giurisprudenza, aveva lasciato la carriera legale per lavorare nel negozio Km Sport, dove si occupava anche dei tesseramenti. “Ciao Anna, eri una colonna portante della nostra squadra. Non troviamo le parole per esprimere il vuoto che lasci”, hanno scritto i suoi compagni di squadra. Zilio correva ogni giorno, tra i 10 e i 15 chilometri, e partecipava a maratone anche all’estero. Sul suo manifesto funebre, la famiglia ha voluto ricordarla con una frase che la rappresentava: “Non aspettate di avere tempo, perché è sempre il momento giusto per valorizzarsi e avere tutto ciò che si merita.”
Maratoneti trovati morti, indagano le procure di Verona e Vicenza
Le procure di Verona e Vicenza indagano per capire se le morti siano legate a patologie cardiache non diagnosticate o se esistano irregolarità nei certificati medici sportivi. Emanuele Marchi, titolare della Km Sport, garantisce: “Avevano i documenti in regola, erano controllati come tutti.” Tuttavia, gli investigatori stanno verificando alcune incongruenze nei documenti caricati sul sistema federale. Il certificato di Zordan risulta valido fino a gennaio, mentre quello di Zilio era stato caricato personalmente da lei. In passato, Anna aveva sospeso temporaneamente l’attività per accertamenti medici, poi superati.
“Doping? Ma non scherziamo!”, ha dichiarato l’avvocato Pezzotti, legale della famiglia Zilio. “Non erano professionisti, non avevano nulla da vincere. Per noi amatori la vittoria è raggiungere un obiettivo personale.” Le famiglie attendono ora i risultati degli esami autoptici, che dovranno chiarire se dietro le due morti improvvise ci sia una patologia nascosta o altre cause.