Marmolada, "con 10 gradi non si sale". Allerta ghiacciaio in Val Ferret

Marmolada, Daniele Cat Berro: "Il caldo incide anche sulla roccia, e penetra in profondità: oltre alle valanghe ci sono più frane e più crolli"

(foto Lapresse)
Cronache
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Crollo sulla Marmolada. "L’aumento della temperatura in generale incide non solo sul ghiaccio, ma anche sulla roccia, perché..."

"Il crollo di un seracco è fisiologico nei ghiacciai, è presto per capire la causa esatta ma si possono fare delle considerazioni generali. I ghiacciai si muovono in tutte le stagioni, ma in estate molto di più. Perché c’è più acqua che lubrifica il contatto tra il ghiaccio e la roccia, questo favorisce il movimento. Se fa estremamente caldo, come in questo caso, è più probabile che accada", spiega Daniele Cat Berro della Società meteorologica italiana a Repubblica.

In casi come questo, "c’è sempre un’imprevedibilità. Certo però se fa così caldo, il ghiacciaio è un colabrodo d’acqua, questo facilita il distacco e il crollo". I ghiacciai "sicuramente hanno patito lo scarso innevamento dello scorso inverno, abbiamo poi avuto una fineprimavera e un inizio d’estate tra i più caldi in assoluto. Si trovano quindi, già ora, in condizioni che normalmente potrebbero avere a fine agosto e inizio settembre. Spesso gli alpinisti scelgono di fare alcune vie proprio a inizio stagione per evitare di trovare le condizioni che ci sono in piena estate, con il ghiaccio vivo, perché sarebbero più pericolose. Già adesso i crolli che si stanno verificando ci indicano che le condizioni della montagna sono proprio quelle di fine estate. Non bisogna seminare il panico, ma essere prudenti e considerare che c’è posto e posto, quindi meglio non passare dove ci sono ghiacciai con seracchi".

Sulla vetta della Marmolada c'erano 10 gradi: "L’aumento della temperatura in generale incide non solo sul ghiaccio, ma anche sulla roccia, perché scongela quell’acqua interstiziale che, quando è ghiacciata, fa da collante. Il caldo cioè penetra in profondità: di conseguenza ci sono più frane e più crolli. Mi aspetto anche più crolli di rocce"

Allerta ghiacciaio in Val Ferret, scatta evacuazione 

Cresce il rischio di crolli dal ghiacciaio di Planpincieux, sul versante italiano del massiccio del Monte Bianco, a causa del temporale previsto in serata. Il Comune di Courmayeur ha quindi disposto l'evacuazione per questa notte (dalle ore 18.30 alle 8) di un'area della Val Ferret posta sotto ai seracchi, dove sono presenti una decina di edifici. L'allerta e' per una porzione di ghiacciaio da circa 400 mila metri cubi che si muove fino a un metro al giorno. La decisione e' scattata a seguito del report redatto da Fondazione montagna sicura e relativo all'allerta idrogeologica gialla diramata dal Centro funzionale regionale.