Matrimoni in bianco: le coppie italiane all'epoca della recessione sessuale

Il 30% delle coppie sposate italiane rinuncia all'intimità. Il sessuologo Fabrizio Quattrini ad Affari: "Libido in calo nonostante l'iperstimolazione. C'entra il nostro approccio alla genitorialità ma non solo. Ecco come rimediare". L'intervista

di Federico Ughi
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Matrimoni in bianco: le coppie italiane all'epoca della recessione sessuale

"Quando il matrimonio va in bianco": la cover story del numero di giugno di Famiglia Cristiana riaccende i riflettori su un fenomeno non certo nuovo ma ancora attuale, Al punto da attirare la preoccupata attenzione anche della testata del gruppo editoriale San Paolo: il 30% delle coppie sposate italiane rinuncia alla propria intimità. Una stima, quella elaborata dall'Associazione matrimonialisti italiani, non inedita. Dati simili circolano infatti da almeno un decennio. Ed anche questo è uno spunto di riflessione: la tendenza appare ormai piuttosto radicata nella nostra società. Affaritaliani.it ne ha parlato con il sessuologo Fabrizio Quattrini: "Viviamo in un'epoca di recessione sessuale in cui il desiderio è calato nonostante l'iperstimolazione cui siamo sottoposti. C'entrano i figli ma non solo. Ma esistono percorsi che possono essere intrapresi per riattivare le dinamiche della libido". L'intervista.

Professore, come vanno interpretati questi dati?
E' importante in primo luogo evidenziare la differenza clinica tra "matrimonio bianco" e "matrimonio in bianco". In termini scientifici, il primo indica una relazione in tutto e per tutto funzionale tranne che nella sessualità. La coppia può convivere serenamente per anni senza aver mai avuto un rapporto completo. Nel "matrimonio in bianco", invece, qualcosa nella relazione è andato in crisi e conseguentemente viene a mancare la sessualità. Esistono poi altre situazioni disfunzionali.

Quali?
Capita ancora oggi che alcune coppie si rivolgano agli esperti lamentando di non riuscire ad avere figli. E spesso si scopre che si tratta di coppie che hanno una intimità ma senza penetrazione. Come se non conoscessero la differenza. Si tratta di un disturbo importante, sicuramente meno presente rispetto a cinquanta anni fa ma che ancora esiste. Può essere sorprendente ma dipende da una mancata educazione alla sessualità.

Torniamo ai numeri. Il 30% delle coppie che vanno in bianco è tanto o poco?
Viviamo in un'epoca un po' conflittuale per quanto riguarda la dimensione della sessualità. Ci sono aspetti che vanno bene, altri più complessi. Tendenzialmente i rischi sono vivere la sessualità in modo meccanico, e questo è devastante per la coppia, oppure ritrovarsi in un conflitto di personalità che genera un calo del desiderio. In generale, si assiste poi ad un calo del desiderio stesso nonostante l'iperstimolazione che ci circonda. I giovani non fanno così tanto sesso, oppure sperimentano forme alternative di sessualità non convenzionale. Esplorando la sensorialità ed altre pratiche. E' quella che anche altri colleghi definiscono "recessione sessuale": c'è un cambiamento in atto che necessita di essere osservato.

E' corretto dire che ad incidere è anche il diverso approccio ai figli in famiglia?
Questo è abbastanza veritiero: in modo più marcato rispetto alle precedenti generazioni oggi le coppie investono molto sui propri figli, da quando nascono a quando escono di casa. Si è radicata l'idea di dover essere non solo dei buoni genitori ma dei genitori perfetti. E questo ha allontanato da quella che è la dimensione di coppia. Ma su questo bisognerebbe valutare facendo confronti più ampi anche con l'estero o incrociando con i dati relativi alle specifiche situazioni lavorative. 

A proposito di questo: non aiutano neanche i ritmi frenetici che caratterizzano le nostre vite.
Dal punto di vista clinico l'abbassamento libidico è in aumento ed ha a che fare certamente anche con le vite che conduciamo. Lo vediamo anche nelle coppie giovani. Sono cambiati gli stereotipi di genere, le donne hanno gli stessi impegni degli uomini. Nelle coppie si può creare uno scompenso, dovuto anche al calo di energia legato all'investimento sui propri figli.

Come si può ovviare?
Chi si rivolge ai professionisti è avviato dentro percorsi incentrati sul recuperare degli spazi utili a riattivare certe dinamiche. Ritagliarsi ad esempio del tempo chiedendo sostegno ai familiari od a persone vicine che tengano i figli anche solo per un aperitivo o una cena. Ritrovando così una dimensione utile a riattivare l'energia sessuale. Non si può incanalare la sessualità dentro schemi e statistiche imponendosi di farlo una o tre volte alla settimana. Servono energie per attivare l'attrazione.

 

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