Marco Ferdico ai pm: «Cocaina, debiti e una rapina da 120mila €». Così si arrivò al delitto Boiocchi
Milano, retroscena sulla Curva Nord: droga, una rapina da 120mila euro e la decisione di eliminare lo storico leader. «Ho cambiato vita», dice oggi Ferdico
L’origine del piano
Autunno 2022. Nelle pieghe del tifo organizzato interista matura una decisione destinata a cambiare gli equilibri della Curva Nord: colpire Vittorio Boiocchi, 69 anni, simbolo di trent’anni di comando sugli spalti nerazzurri. Secondo il racconto agli inquirenti, l’iniziativa viene attribuita al suo uomo più vicino, Andrea Beretta, e prende forma attraverso sopralluoghi, mezzi modificati e la ricerca di un’arma da usare nell’agguato.
La versione di Ferdico
A ricostruire quei passaggi è Marco Ferdico, 40 anni, figura in ascesa nella Nord dopo la morte dello “zio” Boiocchi. Arrestato nel maxi blitz della Dda e già condannato a otto anni, ha iniziato a collaborare con la magistratura. Oltre all’omicidio, Ferdico ammette un episodio precedente: una rapina ai danni di un suo conoscente benestante, alleggerito di un orologio di lusso e cinque bracciali d’oro per un valore stimato di 120mila euro.
Droga, debiti e il “colpo” da cassa
«In quel periodo consumavamo cocaina in continuazione», racconta Ferdico, spiegando che servivano soldi immediati per alimentare il consumo e coprire i debiti — in particolare quelli di Daniel D’Alessandro, detto “Bellebuono”, che mesi dopo impugnerà la pistola nell’omicidio Boiocchi.
L’occasione si presenta il 10 giugno 2022 a Ripalta Cremasca: finita la cena, la vittima viene affrontata da D’Alessandro e da un complice bulgaro con la pistola puntata e picchiata, quindi derubata. «Alla fine ricevemmo 15mila euro a testa», sostiene Ferdico davanti al pm Francesco Messina. «Mi dispiace: in quel periodo vivevo in ambienti criminali e facevo un uso smodato di stupefacenti».
L’intoppo che rischia di far saltare tutto
Quella rapina però si ritorce contro i protagonisti. Poche settimane prima dei colpi d’arma da fuoco di fine ottobre, mentre Ferdico, il padre Gianfranco, il suocero Pietro Andrea Simoncini, Beretta e lo stesso D’Alessandro stanno definendo gli ultimi dettagli, la polizia perquisisce Ferdico proprio per il colpo nel Cremasco. Lo spavento lo spinge a chiedere di fermare l’operazione. Ma la decisione di eliminare Boiocchi non si ferma.
La sera del 29 ottobre 2022
Il piano si consuma a Figino, in via Fratelli Zanzottera. Secondo l’accusa e le dichiarazioni rese, è D’Alessandro a puntare l’arma e a sparare contro Boiocchi sotto casa, uccidendolo. Da lì, la geografia interna della Curva cambia fino al maxi blitz del 2023, che scardina i vertici del gruppo.
La svolta dichiarata da Ferdico
Riascoltato dalla Dda, Ferdico sostiene di avere tagliato col passato: «Ho cambiato vita e voglio chiudere ogni capitolo rimasto aperto». Una presa di distanza che arriva dopo mesi segnati da droghe, violenza e dalla lotta per il controllo del tifo organizzato.