Morte Dora, indagato il fidanzato: istigazione al suicidio. "Non si è buttata"

Svolta nelle indagini per la caduta dal balcone della 30enne a Potenza. I pm: "E' un atto dovuto". Il legale di lei: "Avevano un rapporto burrascoso"

Cronache
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Dora, indagato il fidanzato: istigazione al suicidio. "Non si è buttata"

Svolta nelle indagini per la morte di Dora, la donna di 30 anni morta cadendo dal balcone al quarto piano della casa del fidanzato a Potenza. I pm hanno deciso di iscrivere nel registro degli indagati il suo compagno, l'ipotesi di reato è "istigazione al suicidio". «Un atto dovuto» dicono gli inquirenti per - si legge sul Corriere della Sera - permettere ai consulenti del ragazzo di prendere parte, questa mattina, all’autopsia e di compiere una serie di verifiche, di natura tossicologica, per capire se la ragazza avesse assunto sostanze stupefacenti o alcol. I carabinieri di Potenza hanno sentito in questi giorni ancora una volta il ragazzo. E lui ha ribadito la sua versione, sostenendo di aver cercato di fermare Dora senza riuscirci, prima che lei precipitasse.

La Procura, intanto, - prosegue il Corriere - ha messo sotto sequestro la mansarda da dove è caduta la ragazza. «Dora non aveva nessun motivo di suicidarsi, non aveva problemi di tipo psicologico, morale o comportamentale, era una ragazza forte, aveva una grande autostima e molta cura di sé» dice l’avvocato Renivaldo Lagreca, legale della famiglia. «Stavano insieme da qualche anno, il loro rapporto era comunque burrascoso» spiega l’avvocato Lagreca. Venerdì Dora e Antonio si sono preparati per andare alla festa di laurea di una loro amica. Chi li ha visti ha detto al capitano Alberto Calabria di non aver notato nulla di strano nel comportamento di lei. Dora era radiosa come sempre, si era divertita tantissimo alla festa. Poi il rientro a casa, il litigio con il fidanzato, la minaccia di farla finita. E quel volo su cui indagano i pm.