Mottarone, nella funivia rimossi i rottami della cabina precipitata. VIDEO

La rimozione rientra all'interno dell'incidente probatorio in vista del processo

Cronache
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Mottarone, dalla funivia rimossi i rottami della cabina tre, parte dell'incidente probatorio in vista del processo

Sono stati agganciati stamani dall'elicottero dei vigili del fuoco i resti della cabina numero 3 della funivia del Mottarone, precipitata il 23 maggio scorso e costata la vita a 14 persone. L'operazione si è svolta senza complicazioni, della durata di pochi secondi, e poi l'elicottero è ripartito per portare i resti, imbragati e ricoperti da un telo bianco a valle, per poi essere trasportati in un deposito sito al tecnoparco di Fondotoce, nel Verbano. LA rimozione fa parte dell'incidente probatorio in vista del processo. Per l’incidente sono 14 gli indagati, 12 persone e due società. A garantire la sicurezza dell’area i carabinieri.

Tragedia funivia, stamattina l'ultimo volo

L'ultimo volo della cabina 3 della funivia, è stato effettuato dall’elicottero Erickson S64. Intorno al luogo dove la cabina si è fermata da settimane gli uomini del comando provinciale dei vigili del fuoco hanno lavorato per preparare il delicatissimo trasporto, che è avvenuto nell'ambito delle perizie tecniche disposte dal gip di Verbania Elena Ceriotti nel contesto dell’incidente probatorio: è infatti essenziale preservare il più possibile i reperti per garantire l'efficacia delle analisi dei periti, che devono rispondere al quesito essenziale posto dal gip, quello che verte intorno alle cause della rottura della fune traente della funivia.

Dopo aver sezionato e imballato con grandi teli bianchi di uno speciale materiale plastico le parti della cabina di maggiori dimensioni, sabato i vigili del fuoco hanno portato via i pezzi più piccoli e trasportabili con i mezzi 4x4 che possono raggiungere la zona. Sempre sabato sono stati tolti dall’area di cantiere tutti i materiali che sarebbero potuti essere di intralcio nelle operazioni programmate per questa mattina. Il carico complessivo rimosso pesa circa una tonnellata e mezza, compresa l'imbragatura da 200 chili realizzata nelle settimane scorse dai vigili del fuoco. La parte più pesante è quella superiore che comprende il carrello e la "testa fusa", che si è conficcata in un albero di abete, una parte del tronco del quale è stato segato e 'imballato' insieme al relitto. Al Mottarone oggi fa piuttosto freddo: il termometro oscilla tra i 5 e i 7 gradi, cielo sereno e soffia solo una lieve bava di vento da sud est. A collaborare con i vigili del Fuoco sono presenti gli uomini del Comando provinciale dei Carabinieri diretti dal tenente colonnello Alberto Cicognani.

(segue) 

Funivia, i prossimi passi dell'incidente probatorio

Secondo quanto si è appreso, i materiali recuperati dal Mottarone saranno messi a disposizione dei periti nello stesso magazzino, mentre le analisi di laboratorio dovrebbero essere effettuate a Bologna e a Trento. Il gip ha fissato per il 16 dicembre l'udienza conclusiva dell’incidente probatorio con la presentazione delle relazioni dei periti. A questo proposito il procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, che questa mattina ha assistito all'operazione di rimozione del relitto della cabina, parlando con i cronisti ha detto che la data per il momento rimane fissata.

Procuratore: "Oggi un momento doloroso"

“E’ stato per me un momento anche doloroso perché ha riportato tutti noi indietro a quel 23 maggio”. Ad assistere alle operazioni di rimozione del relitto della cabina numero 3 era presente questa mattina al Mottarone anche il procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, che, ha confessato ai giornalisti, ha vissuto un momento di commozione.

“Tornare sul posto – ha detto -  e vedere portare via ciò che resta della cabina è stato per tutti noi un momento molto difficile perché nessuno può dimenticare quella giornata”.  Parlando del lavoro dei vigili del fuoco, la procuratrice lo ha definito “di grandissima professionalità”.

“Tutto si è svolto – ha aggiunto – si è svolto in maniera apparentemente molto semplice anche se era un'operazione decisamente molto complicata”. Sui prossimi passi dell’indagine il pm ha detto che “I periti e i consulenti tecnici oggi stesso si recheranno nel luogo di custodia della cabina per cominciare le operazioni tecniche che dovrebbero consentirci di accertare le cause del disastro. Saranno svolte operazioni sul posto e poi, nel caso ci sia bisogno di analisi di laboratorio, saranno prelevate le parti necessarie”.

Quanto ai tempi per la chiusura delle indagini Bossi ha concluso dicendo: “cominciamo ad arrivare alla conclusione dell’incidente probatorio. Sulla base di quello che emergerà sarà per noi più o meno chiaro delineare i singoli profili di responsabilità”