No Time to Die, James Bond per la produttrice (e Craig) sarà sempre un uomo

James Bond, per Barbara Broccoli storica produttrice delle pellicole sul 007 rimarrà un personaggio maschile, ma ci vogliono altrettanti film sulle donne

di Elisa Scrofani
James Bond 007 (facebook)
Cronache
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James Bond per la produttrice Barbara Broccoli è un personaggio maschile che tale rimarrà anche in futuro. Ma ci vogliono personaggi ex novo e realizzati al femminile

Pochi giorni fa l'attuale 007, l'attore britannico Daniel Craig, ammirato punto di riferimento per gli amanti della saga di spionaggio e non solo dalle generazioni post-Connery, che dirà addio al personaggio dopo l’uscita dell’ultimo film della serie No Time to Die (nelle sale italiane dal 30 settembre 2021), aveva manifestato la propria perplessità sul cambio di rotta dello 007 in panni femminili e/o nero. "Ci dovrebbero semplicemente essere parti migliori per le donne e per gli attori neri", ha detto Craig a Radio Times. "Perché una donna dovrebe interpretare James Bond quando dovrebbe esserci una parte altrettanto buona per lei?". Si dovrebbero, spiega Craig, creare dei nuovi ruoli ad hoc, secondo idee e sceneggiature originali, ma senza rivisitare o stravolgere i classici, quindi il personaggio nato dalla penna di Ian Fleming che ha ispirato la serie cinematografica.

Dichiarazioni che fanno eco a quelle della storica produttrice dei film sul 007, Barbara Broccoli, a capo della Eon Productions: "James Bond può essere di qualsiasi colore, ma rimane un uomo. Penso che dovremo creare nuovi personaggi per le donne, personaggi femminili forti. Non m’interessa particolarmente prendere un personaggio maschile e farlo interpretare da una donna. Penso che le donne siano molto più interessanti di così". E aggiunge: "Vorrei che Creig continuasse in eterno". Insieme al fratellastro e collega produttore Michael G Wilson, discuterà di un sostituto di Daniel il prossimo anno, si legge su MetroNews.

Il regista di No Time to DieCary Joji Fukunaga, ha aggiunto che non sarà semplice per l'erede di Craig. "Difficile per chiunque seguire le orme di Daniel perché, per quanto mi piacesse Pierce Brosnan, quando è arrivato Daniel ha svoltato il personaggio come non avevo mai visto fare prima. Chiunque prenderà il suo posto dovrà avere lo stesso carisma”.

"Il primo 007 era uno stupratore"

Mentre le dichiarazioni di Craig - che ammette di essere geloso del suo personaggio - su un Bond donna o nero fanno anche sbruffare o dissentire qualcuno, il regista di No Time to Die rimarca l'impatto tangibile che il #MeToo ha avuto sulla saga. Nelle prime pellicole l'agente segreto al servizio di Sua Maestà britannica era infatti "sostanzialmente uno stupratore", racconta Fukunaga. "Come quando in Operazione Tuono Sean Connery nei panni del Bond bacia a forza un'infermiera o quando la ricatta per comprare il suo silenzio a patto che vada a letto con lui. Scene così oggi non si potrebbero girare", sottolinea a The Hollywood Reporter.