Caso Resinovich, ennesimo colpo di scena: sequestrati tre coltelli del marito Sebastiano Visintin

Nella seconda fase delle indagini, la Procura acquisisce nuove prove: i coltelli erano stati donati a un conoscente due anni fa. La difesa contesta l’attendibilità della testimonianza di Sterpin

di Redazione News
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Coltelli sequestrati a un amico: si riaprono i dubbi sulla morte di Liliana

Nuovi sviluppi per il caso di Liliana Resinovich, in quanto nella seconda fase delle indagini sulla morte di Liliana Resinovich, nuovi coltelli appartenenti a Sebastiano Visintin, oltre a quelli recentemente sequestrati, sono finiti sotto l’attenzione della Procura. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Piccolo, si tratta di tre lame che Visintin – attualmente indagato per l’omicidio volontario della moglie – avrebbe donato a un conoscente in Toscana oltre due anni fa.

«Non è stato il marito a toglierle la vita, ma lui conosce l’identità dei responsabili», ha dichiarato l’amico Sterpin, un professionista che, venuto a conoscenza del sequestro di coltelli e forbici avvenuto nell’abitazione di Visintin durante la perquisizione dell’8 aprile scorso, ha deciso di scrivere alla pubblica ministera titolare dell’indagine, Ilaria Iozzi, della Procura di Trieste, per informarla di aver ricevuto in dono, due anni fa, tre coltelli.

L’uomo è stato quindi convocato presso gli uffici della squadra mobile, dove gli sono state poste delle domande in merito al suo rapporto con Visintin, dopodiché i coltelli sono stati posti sotto sequestro. Il Piccolo sottolinea che sul corpo di Liliana Resinovich non sono state riscontrate lesioni provocate da oggetti da taglio. Tra pochi giorni, la giudice per le indagini preliminari Flavia Mangiante si pronuncerà in merito all’eventuale acquisizione, tramite incidente probatorio, della testimonianza di Claudio Sterpin, 83 anni, con il quale Liliana Resinovich, 63 anni, avrebbe progettato di andare a convivere.

La difesa di Sebastiano Visintin – rappresentata dagli avvocati Alice e Paolo Bevilacqua – depositerà la prossima settimana le proprie richieste nell’ambito dell’incidente probatorio, con particolare riferimento agli accertamenti medico-legali del collegio peritale e agli esami genetici.

Visintin è indagato dalla Procura di Trieste per l’omicidio della moglie, Liliana Resinovich, che – secondo l’accusa – sarebbe stata aggredita e uccisa il 14 dicembre 2021 nel parco dell’ex ospedale psichiatrico provinciale, nei pressi di via Weiss, dove il corpo è stato ritrovato il 5 gennaio 2022.

«Non commentiamo il capo d’imputazione provvisorio, anche se restiamo ‘sorpresi’ nel non conoscere quali ulteriori e così determinanti elementi abbiano spinto la Procura a formulare una contestazione tanto precisa e dettagliata», dichiarano i legali.

In merito alla richiesta di incidente probatorio chiesto dalla Procura per la testimonianza di Claudio Sterpin «abbiamo fatto le nostre deduzioni opponendoci, in quanto non teste chiave sul contesto omicidiario, e perché le sue documentazioni di salute non sono certificate. Il tema più importante resta la nostra riserva di incidente probatorio che in settimana scioglieremo per quanto riguarda il fondamentale tema scientifico» hanno aggiunto. 

 

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