Omicidio Civitanova, Alika è da un mese in obitorio. Il funerale è un mistero

Problemi di visto per i due fratelli della vittima provenienti dalla Nigeria. Il caso rischia di diventare diplomatico

Cronache
Condividi su:

Omicidio Civitanova, cerimonia funebre continuamente rimandata

Alika Ogorchuckwu, l'ambulante nigeriano di 39 anni, ucciso il 29 luglio per strada a Civitanova Marche da Filippo Ferlazzo, operaio salernitano di 32 non è ancora stato seppellito. A quasi un mese dal brutale omicidio manca il visto per i due fratelli dalla Nigeria che la moglie della vittima vuole al suo fianco per la cerimonia funebre. E intanto il corpo dell’ambulante resta in obitorio senza una degna sepoltura. Ora - si legge sulla Stampa - il caso rischia di diventare anche diplomatico. La cerimonia si sarebbe dovuta svolgere a San Severino Marche dove l’uomo abitava da sei anni con la moglie Charity e con il figlio. La richiesta più che legittima di far arrivare i familiari dall'Africa però sta diventando un ostacolo nei rapporti tra Italia e Nigeria.

"I fratelli di Alika Ogorchukwu non avevano il passaporto - spiega l'avvocato della famiglia alla Stampa -. Hanno ottenuto finalmente il documento qualche giorno fa. Ora speriamo che si possa accelerare la procedura, purtroppo non è facile". Lo slittamento dei tempi rischia di far saltare l’accordo raggiunto e di rendere necessario trovare il modo di far accettare alla donna un funerale diverso da come lo aveva immaginato ma su questo, in assenza di tempi certi, nessuno in queste ore è disposto a sbilanciarsi . Sul fronte giudiziario, invece, il prossimo passaggio importante sarà la richiesta di perizia psichiatrica che la difesa di Ferlazzo, in carcere con l’accusa di omicidio volontario di Alika, presenterà al gip di Macerata.