Omicidio Geraci, "una cortesia" a Provenzano. Killer arrestati dopo 25 anni

I fratelli Rinella volevano sbarazzarsi del sindacalista che ambiva alla poltrona di sindaco di Caccamo. "Era considerato un pericolo"

Di Redazione Cronache
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Mico Geraci, sindacalista ucciso dalla mafia
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Omicidio Geraci, la verità dopo 25 anni. I colpevoli erano già in carcere per altri reati

Un caso di omicidio di mafia, risalente all'8 ottobre 1998, è stato risolto in questi giorni, a 25 anni dai fatti. Si tratta della vicenda relativa al sindacalista Mico Geraci, barbaramente freddato sotto casa davanti agli occhi dei suoi figli. I fratelli Salvatore e Pietro Rinella, mafiosi di Trabia, - riporta LiveSicilia - fecero "una cortesia" a Bernardo Provenzano. Dopo venticinque anni la Procura di Palermo svela i mandanti dell’omicidio. Un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari è stata notificata ai Rinella in carcere dove sono detenuti da anni.

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Secondo la ricostruzione della Procura, i mafiosi di Caccamo - sostiene LiveSicilia - chiesero a Provenzano di sbarazzarsi del sindacalista della Uil e politico che ostacolava gli interessi di Cosa Nostra: dalle concessioni edilizie ai contributi agricoli, dal piano regolatore alla distribuzione dell’acqua. Geraci stava per candidarsi a sindaco di Caccamo – dopo avere lasciato la Dc -, la sua elezione veniva bollata come un rischio per l’organizzazione criminale che fino ad allora aveva controllato la macchina comunale. Ed allora Provenzano diede l’ordine di ucciderlo, scavalcando il capo mandamento di Caccamo.