Omicidio Nada Cella, spunta una nuova testimone

Sul caso della 24enne uccisa a Chiavari il 6 maggio 1996 dalle carte dell'inchiesta emerge un'altra testimone. Venerdì 19 novembre a Quarto Grado

Nada Cella, la 24enne morta a Chiavari nel 1996
Cronache
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Omicidio Nada Cella, un mistero lungo 25 anni. Mentre l'indagata per omicidio Annalucia Cerere continua a professarsi innocente dalle carte dell'inchiesta risulta un'altra testimone

La 24enne Nada Cella il 6 maggio 1996 fu rinvenuta senza vita nello studio di via Marsala 14, a Chiavari, dove lavorava come segretaria del commercialista Marco Soracco. L'aggressione in base alle ricostruzioni avvenne tra le 08:50 e le 09:10 di mattina. Sulla scena del crimine non vi sono segni di effrazione o tracce di colluttazione. Un'aggressione fulminea ma efferata: un colpo dietro l'altro senza tregua. Nada, agonizzante, ma ancora viva, viene trovata dal suo datore di lavoro, Marco Soracco, che quel giorno giunge in ufficio con una decina di minuti di ritardo, intorno alle 09:12. Quando si accorge della giovane, riversa a terra in una pozza di sangue, si avvicina per capire cosa fosse successo, le tocca il viso sporcandosi del suo sangue, e poi chiama i soccorsi alle 09:15. Subito dopo telefona a sua madre, che abitava con lui al piano superiore allo studio. I soccorsi arrivano alle 09:20 e trovano Nada distesa a terra, scossa da brividi in tutto il corpo, con gli occhi spalancati e sangue copioso che fuoriusciva dalla bocca, dalle orecchie e dalle varie ferite presenti su volto e corpo. Alle 09:30 l'ambulanza arriva al pronto soccorso di Lavagna. Dopo alcuni disperati tentativi di salvarle la vita, Nada viene trasferita all'ospedale San Martino a Genova, dove muore alle 14:10.

La scena del crimine viene alterata prima dai soccorritori (per posizionare Nada sulla barella spinale) e poi da Marisa Bacchioni, madre del Soracco la quale ha lavato, dopo essere passata da casa sua a recuperare l'occorrente, il vano ingresso dello studio, e le scale del palazzo, che si erano imbrattate del sangue di Nada trasportata dai soccorritori fino all'ambulanza.

Marco Soracco, ipotizzando fosse un corteggiatore respinto, fu il primo indagato. Seguì una condomina dello stabile, paziente psichiatrica, affetta da schizofrenia con aspetti paranoici, ma venne in breve tempo scagionata. Alla fine, dopo aver seguito diverse piste, nel 1998 il caso viene archiviato con Soracco e sua madre scagionati. Ma nel 2005 si riapre il fascicolo, partendo dai diari della ragazza. Nel 2006 la Procura di Genova indaga per il delitto due muratori, coinvolti in un'inchiesta su un racket della prostituzione. Nel 2011 un ennesimo tentativo viene fatto con tre capelli che, però, non appartengono alla vittima.

Dieci anni dopo quel tentativo, la Procura di Genova - che a maggio scorso aveva riaperto il caso, facendo sapere di avere nuovi elementi, in particolare dna femminili e maschili trovati sulla camicetta della ragazza e sulla sedia dell'ufficio oltre a una impronta papillare - sembra essere ad una svolta: nel fascicolo degli indagati finiscono Annalucia Cecere, oggi 53enne, il commercialista Marco Soracco, e l'anziana madre Teresa Bucchioni, questi ultimi due per false dichiarazioni al pubblico ministero. 

Nada Cella, spunta una nuova testimone: venerdì a Quarto Grado

Nella puntata di venerdì 19 novembre di Quarto Grado, dalle 21.25 su Rete 4Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero torneranno sul cold case della 24enne di Chiavari per rivelare che cosa è emerso dalle carte dell'inchiesta su una nuova testimone. Il programma attento ai risvolti sull'omicidio di Nada Cella, qualche settimana fa ha ospitato la criminologa Antonella Pesce Delfino che per anni ha lottato perché si riaprisse il caso, e contattato il marito dell'indagata Cerere, che ha espresso dubbi in merito ai testimoni emersi dopo anni. Venerdì tra gli esperti e gli ospiti in trasmissione ci saranno Carmen Pugliese, Luciano Garofano, Alessandro Meluzzi, Massimo Picozzi, Carmelo Abbate, Grazia Longo e Sabrina Scampini.

Nada Cella, i file audio della chiamata anonima

Mentre la principale indagata per la morte della giovane 24enne, Annalucia Cerere, continua a dirsi estranea ai fatti, ieri intanto la Procura di Genova ha diffuso gli stralci di una chiamata a casa di Marco Soracco con clamorose affermazioni da parte di un'ignota interlocutrice. La chiamata risalirebbe al 9 agosto 1996, circa tre mesi dopo il delitto.

In uno dei file telefonici l'interlocutrice dice: "Io non so perché le altre non parlano: eravamo in 5". Nel secondo audio, si sentono frasi quali "A me il sospetto è venuto al pomeriggio, quando ho saputo" e "Ce l'ha l'ardire quando dice 'spacco la testa in due'". Dei file di pochi secondi dei quali, nell’ambito delle indagini, la Procura di Genova ha autorizzato la Squadra Mobile alla diffusione agli organi di informazione. Il 12 novembre la polizia aveva diffuso un altro audio in cui l'interlocutrice fa riferimento ad una donna "sporca che ha infilato tutto nel motorino. L'ho salutata e non mi ha nemmeno guardato".

Nei giorni scorsi era stato sequestrato anche un motorino custodito in un garage Boves, in Piemonte, lo stesso che Cecere utilizzava quando viveva nel Tigullio, negli anni 90, e nella villetta dove la 53enne oggi vive col marito. Sul motorino sono state trovate tracce di sangue, ora alle analisi per capire a chi appartengono. L’ipotesi degli inquirenti è che Cecere, all’epoca del delitto 28enne, abbia ucciso Nada mossa dalla gelosia.