Omicidio Serena Mollicone, i pm: "Uccisa dal figlio del maresciallo"

I magistrati: "L'arma è la porta"

Cronache
Condividi su:

"Il corpo di Serena trasportato da Franco e Anna Maria Mottola nel boschetto di Fonte Cupa"

''L'autore dell'omicidio di Serena Mollicone è Marco Mottola'' e l'arma del delitto è la porta della caserma. E' quanto ha affermato in aula il pm di Cassino nel corso della requisitoria del processo per l'omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001. Una giornata lunga che non ha permesso comunque al pubblico ministero di concludere la requisitoria che riprenderà lunedì mattina e sarà seguita dagli interventi delle parti civili. Nel processo, giunto alle battute finali, sono imputati il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Marco e il maresciallo Vincenzo Quatrale, che sono accusati di concorso nell'omicidio. Quatrale, inoltre, è accusato di istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi. Infine l'appuntato Francesco Suprano è accusato di favoreggiamento.

Secondo la ricostruzione della pm Beatrice Siravo, ''la notte tra il 1 e il 2 giugno del 2001 Franco e Anna Maria Mottola trasferiscono il corpo di Serena Mollicone nel bosco di Fonte Cupa''. Circostanza che secondo la pm, è confermata anche dai tabulati telefonici e ''dalla testimonianza di un carabiniere che colloca la presenza di Anna Maria Mottola fuori dalla caserma dopo mezzanotte''.

Altro passaggio chiave ricordato dalla pm, l'interrogatorio del 28 marzo 2008 di Santino Tuzi che ''confermò di aver visto entrare in caserma Serena che indossava una maglietta rossa, leggins neri, scarponcini e una borsetta a tracolla a forma di parallelepipedo''. Tuzi disse di aver ricevuto una chiamata dagli alloggi, ''deduco Marco Mottola, che mi informa che sta per arrivare una persona e di aprire il cancello. Ho aperto il cancello a una ragazza che aveva i capelli lisci ed era Serena Mollicone'', raccontò Tuzi.