Pandoro, la marca migliore del 2025 da comprare al supermercato è inaspettata. Ecco quale acquistare

A fare ordine nel mare di proposte è Altroconsumo, che nel test 2025 ha valutato i pandori più diffusi della grande distribuzione

di Federica Concas
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Pandoro, Tre Marie conquista il titolo di Migliore del Test 

Sugli scaffali è ritornata la consueta esplosione di pandori tra confezioni scintillanti, offerte e ricette “tradizionali” tutte da verificare. A fare ordine nel mare di proposte è Altroconsumo, che nel test 2025 ha valutato i pandori più diffusi della grande distribuzione analizzandone ingredienti, sicurezza, conservazione e qualità sensoriale.

Dall’indagine, condotta su dieci pandori classici selezionati in base alle preferenze community Qualify, emerge un vincitore chiaro: Tre Marie, che conquista il titolo di Migliore del Test con un punteggio complessivo di 69 su 100. Le analisi ne evidenziano soprattutto la ricchezza dell’impasto, caratterizzato da un contenuto di burro vicino al 24%, molto superiore ai minimi di legge. Un elemento che – insieme alle buone prestazioni in degustazione – lo pone in testa alla classifica.

Accanto al prodotto vincitore si collocano positivamente anche i pandori Conad e Favorina (Lidl), che ottengono il riconoscimento di Miglior Acquisto grazie a un rapporto qualità-prezzo particolarmente favorevole, con un costo medio di circa cinque euro al chilo. Chiudono la classifica Bistefani e Paluani, risultati i meno apprezzati nella prova d’assaggio.

Pandoro, come si è svolto il test di Altroconsumo

I pandori analizzati sono stati acquistati nei normali supermercati e sottoposti a un percorso di verifiche molto preciso. Nei laboratori di Altroconsumo sono stati verificati il contenuto di ingredienti fondamentali come uova e burro, la qualità della conservazione, l’eventuale presenza di conservanti, muffe e lieviti, la corrispondenza tra peso reale e dichiarato e la completezza delle informazioni riportate in etichetta.

Parallelamente, oltre 130 consumatori hanno partecipato a una degustazione alla cieca organizzata a Milano. I prodotti sono stati presentati senza indicazione della marca, in modo da permettere un giudizio basato esclusivamente su profumo, colore, struttura e gusto.

Pandoro, la novità della label “Scelto dai consumatori”

Per la prima volta, Altroconsumo ha introdotto la label “Scelto dai consumatori”, assegnata ai pandori che ottengono una valutazione complessiva buona e che si distinguono particolarmente nella prova sensoriale. La degustazione – che incide per il 40% sul punteggio finale – ha evidenziato una preferenza marcata per Tre Marie, Conad, Maina e Bauli, mentre altri prodotti tradizionalmente molto diffusi non hanno superato la sufficienza.

I risultati mostrano differenze significative nella composizione dei pandori. Tutti rispettano i requisiti previsti dalla normativa, ma solo alcuni propongono un impasto davvero ricco. Le percentuali di tuorlo superano ampiamente i minimi di legge in diversi casi, mentre sul fronte del burro emergono distanze più evidenti: la maggior parte dei marchi si colloca appena sopra il 20%, mentre Tre Marie raggiunge quasi il 24%, confermandosi il prodotto più ricco tra quelli analizzati.

Sul piano della sicurezza alimentare, il quadro è molto positivo. I livelli di ossidazione dei grassi sono risultati nella norma, nessun campione contiene acido sorbico e non sono state rilevate tracce di muffe o lieviti. Anche il peso effettivo è generalmente in linea con quanto dichiarato: solo Bauli, Maina e Balocco risultano leggermente sotto, pur rimanendo entro i limiti consentiti.

Le etichette dei pandori esaminati rispettano le informazioni obbligatorie, ma Altroconsumo segnala alcune lacune nelle indicazioni aggiuntive. In diversi casi mancano infatti elementi utili per orientare l’acquirente, come la porzione consigliata, la durata del prodotto dopo l’apertura, la data di produzione o le quantità degli ingredienti caratterizzanti. Prodotti come Conad e Bistefani risultano penalizzati proprio a causa della minore chiarezza informativa.

Come riconoscere un pandoro di qualità 

Secondo Altroconsumo, un pandoro di qualità si riconosce già a colpo d’occhio. La forma deve essere ben sviluppata, con le classiche otto punte definite e una superficie uniforme e dorata. Il taglio rivela spesso la qualità dell’impasto: la pasta deve essere soffice, asciutta, con un’alveolatura omogenea e un colore giallo naturale, indice della presenza di uova e burro in quantità adeguata.

Anche il profumo è rivelatore: un buon pandoro sprigiona sentori delicati di burro e vaniglia senza note acide, artificiali o retrogusti amari. Perfino lo zucchero a velo può dire molto: nelle produzioni più curate è arricchito con vaniglia naturale per esaltarne l’aroma.

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