Papa Leone XIV invoca la pace: "A Gaza situazione straziante, entrino gli aiuti e finisca la guerra"
Le parole del Papa alla prima udienza generale: “Il prezzo straziante delle ostilità è pagato dai bambini, dagli anziani e dalle persone malate”
Il Pontefice: “Dio getta il seme della sua Parola su ogni tipo di terreno”
“È sempre più preoccupante e dolorosa la situazione nella Striscia di Gaza. Rinnovo il mio appello accorato a consentire l'ingresso di dignitosi aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità, il cui prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani, dalle persone malate". Con queste parole, al termine dell’udienza generale, il Pontefice ha manifestato il suo profondo dolore per la tragedia in corso a Gaza.
"In questo mese mariano, vorrei ribadire l'invito della Vergine di Fatima: pregate il rosario ogni giorno per la pace. Insieme a Maria, chiediamo che gli uomini non si chiudano a questo dono di Dio e disarmino il loro cuore. Dio ama senza calcoli”, continua il Papa nell'udienza, dando seguito alle catechesi sulla speranza avviate da Papa Francesco in occasione dell’Anno del Giubileo.
"Noi siamo abituati a calcolare le cose - e a volte è necessario -, ma questo non vale nell'amore! Il modo in cui questo seminatore 'sprecone' getta il seme – aggiunge il Pontefice riprendendo la parabola evangelica del seminatore - è un'immagine del modo in cui Dio ci ama. È vero, infatti, che il destino del seme dipende anche dal modo in cui il terreno lo accoglie e dalla situazione in cui si trova, ma anzitutto in questa parabola Gesù ci dice che Dio getta il seme della sua parola su ogni tipo di terreno, cioè in qualunque nostra situazione: a volte siamo più superficiali e distratti, a volte ci lasciamo prendere dall'entusiasmo, a volte siamo oppressi dalle preoccupazioni della vita, ma ci sono anche i momenti in cui siamo disponibili e accoglienti".
Papa Leone ribadisce che "Dio è fiducioso e spera che prima o poi il seme fiorisca. Egli ci ama così: non aspetta che diventiamo il terreno migliore, ci dona sempre generosamente la sua parola. Forse proprio vedendo che Lui si fida di noi, nascerà in noi il desiderio di essere un terreno migliore. Questa è la speranza, fondata sulla roccia della generosità e della misericordia di Dio". "Questa parabola - conclude il Pontefice - ci dice che Dio è pronto a 'sprecare' per noi e che Gesù è disposto a morire per trasformare la nostra vita".
Successivamente, il Santo Padre ha fatto riferimento ad un quadro di Vincent Van Gogh: "Ho in mente quel bellissimo dipinto di Van Gogh: Il seminatore al tramonto. Quell'immagine del seminatore sotto il sole mi parla anche della fatica del contadino. E mi colpisce che, alle spalle del seminatore, il pittore ha rappresentato il grano già maturo. Mi sembra proprio un'immagine di speranza: in un modo o nell'altro, il seme ha portato frutto. Non sappiamo bene come, ma è così. Al centro della scena, però, non c'è il seminatore, che sta di lato, ma tutto il dipinto è dominato dall'immagine del sole, forse per ricordarci che è Dio a muovere la storia, anche se talvolta ci sembra assente o distante. È il sole che scalda le zolle della terra e fa maturare il seme".
Ed infine, al termine dell'udienza generale, un pensiero a Papa Francesco: "Non possiamo concludere questo nostro incontro senza ricordare con tanta gratitudine l'amato Papa Francesco, che proprio un mese fa è tornato alla casa del Padre".