Paragon, dopo Fanpage anche Dagospia: tra gli spiati c'è Roberto D’Agostino. "Olio di ricino..."
Si allarga lo scandalo, salgono a sette le persone intercettate illegalmente
Paragon, altro giornalista spiato illegalmente: Roberto D'Agostino è nella lista
Lo scandalo Paragon si allarga, le Procure di Napoli e Roma sono al lavoro per capire chi ha ordinato di spiare i giornalisti e gli attivisti delle Ong. Ma ora le persone nella lista sono salite a sette e ai già noti Luca Casarini e Francesco Cancellato si è aggiunto un nome di peso del giornalismo: anche Roberto D'Agostino, fondatore del sito Dagospia, era tra le persone "controllate". Per cinque mesi, - riporta Il Corriere della Sera - sarebbe stato tra i giornalisti spiati utilizzando il software fornito al governo italiano dall’azienda israeliana Paragon. "Cronache dall’Italia all’olio di ricino: Dagospia finisce spiata!», ha sarcasticamente scritto ieri il sito.
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Ma ieri Paragon è tornata all’attacco: "Sono stati violati i termini del contratto d’uso, per questo abbiamo rescisso il contratto". E poi: "Raccomandiamo di rivolgere qualsiasi domanda in merito alla presunta sorveglianza di giornalisti italiani al governo italiano, in quanto è l’autorità sovrana del Paese e responsabile di garantire il rispetto della legge". Il nome di D’Agostino è emerso perché ieri la Procura di Roma e quella di Napoli hanno disposto accertamenti tecnici irripetibili sugli smartphone di altre sei persone, ritenute parti lese nell’indagine sullo spionaggio.