Pregliasco pronto a denunciare i No Vax per le minacce. E apre alla terza dose
"Non ho mai detto che fucilerei i non vaccinati, ma il paragone con gli evasori fiscali è corretto", spiega il medico
Fabrizio Pregliasco, docente dell'università Statale di Milano, commenta le minacce ricevute da parte dei “No Vax”: "In queste ore sui social mi arrivano insulti incredibili e minacce perché sta girando una frase estrapolata da una delle mie tante interviste e mi viene attribuito, cosa non vera, che io avrei detto che fucilerei i non vaccinati".
Il medico ne ha parlato all'Adnkronos Salute, riferendosi a un video con un frammento di intervista rilasciata da Pregliasco ad un programma su La7 e condiviso su Facebook incorniciato dalla scritta 'chi non si vaccina come i soldati imboscati "fucilati sul posto". "In realtà - spiega Preglasco - hanno estratto una frase spezzata in cui raccontavo che i militari che durante la prima guerra mondiale si rifiutavano di andare all'attacco venivano fucilati sul posto. Però non era certo una minaccia. Ma tutto questo incattivisce, perché le persone, evidentemente tratte in inganno da questo spot, mi dicono delle cose terribili: che lo faranno a me, che sono un criminale. Ancora non li ho denunciati, lo avevo fatto in passato, ma temo che mi toccherà farlo di nuovo".
"I non vaccinati contro il Covid-19 come gli evasori fiscali? E' così perché non è una libertà ma una licenza che uno si prende rispetto a un'esigenza di solidarietà e di convenienza nell'approccio a un rischio”, ha aggiunto, commentando le parole dell'immunologo Sergio Abrignani, componente del Cts, secondo cui “chi non si vaccina è come un evasore fiscale che beneficia di qualcosa a cui gli altri hanno contribuito”.
Rispetto alla possibilità di una terza dose di vaccino, Pregliasco ha detto: "I ‘dati israeliani’ sulla terza dose di vaccino anti-Covid ci dicono che è importante realizzare questa rivaccinazione, in particolare per i fragili e gli esposti".
Commentando lo studio israeliano pubblicato sul New England Journal of Medicine dal quale emerge come con una terza dose Pfizer porterebbe l'efficacia del vaccino a circa il 95% di protezione anche rispetto alla variante Delta, ha spiegato: "Vedremo poi come procede la stagione invernale per comprendere meglio cosa fare in termini di strategia complessiva per tutta la popolazione e se accontentarci. C'è da distinguere, per ora sugli immunodepressi stiamo facendo la terza dose perché invece che due ne devono fare tre, e la terza come minimo a 28 giorni dalla seconda, per gli altri si tratta di un richiamo dai 6 mesi in poi".
Secondo Pregliasco, "la presenza endemica del virus proseguirà per due o tre anni. La mascherina? Con un po' di fortuna potremmo toglierla nella primavera del 2022...", ha detto intervenendo a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1.
A una domanda sul suo livello di anticorpi a diversi mesi dalla vaccinazione, Pregliasco risponde di essere "un po' bassino, ne ho 18.5, aspetto la terza dose, anche se ancora non c'e' una standardizzazione. "Spero che non ci sia necessita' di fare tutti la terza dose - aggiunge - Io credo di farla, in Lombardia, da fine ottobre o novembre". Sull''aumento della capienza per cinema e stadi Pregliasco risponde di "essere per un ritorno alla normalita' quindi si, sempre mantenendo la mascherina pero'".
Infine è tornato sul tema delle minacce da parte dei no vax: "Purtroppo - racconta - mi scrivono e mi danno della merdaccia, altri mi chiedono se ho il coraggio di baciare i miei figli la sera. Altri mi vogliono morto e pensano che sia un criminale che sara' giudicato come un criminale a Norimberga"