Procure, autunno caldo: in palio Milano, Roma, Palermo e Antimafia

Greco in pensione, Viola ci prova. Caos sul post Pignatone, Patronaggio ambisce a Palermo, Gratteri alla procura nazionale antimafia

Cronache
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Si apre un settembre caldo, che preannuncia un autunno caldissimo, per le procure italiane. Roma, Milano, Palermo, procura nazionale antimafia. Tutte le poltrone principali sono contese. A Milano la Procura è dilaniata dal caso Storari, Greco va in pensione a novembre. Possibile l’arrivo di un «papa straniero», scrive la Stampa. Tra i nomi ci sono Maurizio Romanelli, procuratore aggiunto del pool anti corruzione, si è occupato anche di mafia e terrorismo. Poi Giuseppe Amato detto Jimmy, procuratore di Bologna dopo esserlo stato a Pinerolo e a Trento. Infine la Stampa cita anche Marcello Viola, l’unico a essere stato sia procuratore (Trapani) che procuratore generale.

Le sfide su Roma, Palermo e procura nazionale Antimafia

A Roma la procura è travolta da inchieste e polemiche dopo l'addio di Pignatone. Michele Prestipino, delfino di Pignatone, è stato nominato procuratore l’anno scorso ma la nomina è stata annullata. La Stampa conta come possibili procuratori Franco Lo Voi, procuratore di Palermo, e lo stesso Marcello Viola. In ballo c'è anche Palermo, per la procura generale. In corsa Luigi Patronaggio, procuratore di Agrigento, primo a indagare Salvini sui migranti nel 2018. Sfida con Lia Sava, procuratore generale a Caltanissetta, a lungo pm antimafia in Puglia e in Sicilia. Infine, la procura nazionale antimafia alla quale potrebbe arrivare, secondo La Stampa, Nicola Gratteri. I rivali sono ancora una volta Lo Voi e Giovanni Melillo, a lungo pm a Napoli dove ora è procuratore, è stato anche capo di gabinetto del ministro della Giustizia, Orlando.