Ragazzi colpiti dal fulmine: "Una luce abbagliante e poi scaraventati a terra"

Il racconto di uno dei tre ragazzi feriti sul Gran Sasso: "A Simone è andata peggio, non dava segni di vita, faccia immersa in una pozzanghera"

Cronache
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Colpiti da un fulmine: "Senza i soccorsi non so come sarebbe finita"

Sabato scorso, un 28enne di Tivoli è stato colpito da un fulmine sul Gran Sasso, poco sopra l’osservatorio astronomico di Campo Imperatore. Il ragazzo è stato ricoverato in ospedale. La scarica elettrica ha colpito anche i due amici che erano con lui e che lo hanno salvato, portandolo giù in spalla. "All'improvviso - spiega al Corriere della Sera Manuel, uno dei tre ragazzi - un lampo, una luce bianca fortissima, poi il botto. Non ho capito più niente, nemmeno che a colpirci fosse stato un fulmine. So solo che io e Christian non sentivamo più le gambe. E poco più in là c’era Simone svenuto, immobile, con la faccia dentro una pozzanghera. Eravamo a qualche centinaio di metri dal parcheggio, stavamo chiacchierando mentre camminavamo, quando in un attimo siamo stati investiti da questa luce bianca, accecante".

"Non so - prosegue Manuel al Corriere - se un decimo di secondo prima o subito dopo ho sentito le gambe tremare. Era impossibile rimanere in piedi, io e Christian siamo crollati a terra. E lo stesso è successo a Simone, solo che lui è stato preso in pieno. Una sensazione indescrivibile. In un primo momento sono rimasto paralizzato. Come Christian. Ho provato a rialzarmi, ma non ce la facevo: avevo preso una botta al ginocchio sinistro ed ero ferito alla gamba destra. Anche il mio amico non poteva muoversi, ma si lamentava. Simone invece non dava segni di vita. Eravamo disperati. Sono arrivati subito anche i carabinieri forestali: avevano visto il fulmine cadere su una zona frequentata da escursionisti. Altrimenti non so come sarebbe andata a finire".