Renzi-Travaglio e il "mitomane" da 500mila €. Il giudice: "Non è diffamazione"

Il direttore del Fatto Quotidiano vince la causa contro il leader di Italia Viva: "Nessuna lesione dei diritti"

Cronache
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Renzi-Travaglio, il duello non è solo sui media ma anche nei tribunali

Marco Travaglio vince la causa contro Matteo Renzi. Per il tribunale di Firenze: "Mitomane non è diffamazione" e il direttore del Fatto Quotidiano non dovrà risarcire il leader di Italia Viva, che aveva richiesto una somma di 500 mila €. Secondo il giudice - riporta il Fatto Quotidiano - "tra le espressioni più forti ed incisive" espresse da Travaglio “non si riscontrano ingiurie, contumelie od epiteti scurrili né affermazioni che aggrediscano in termini universalmente oltraggiosi il patrimonio morale dell’attore". Il Tribunale, inserendo quei termini in un contesto complessivo e dando il giusto risalto al contenuto di critica, ne ha escluso il "potenziale lesivo" respingendo la sua causa.

La giurisprudenza - prosegue il Fatto - opera il "bilanciamento tra il diritto dell’attore a non esser leso nella sfera del decoro, dell'onore e dell’immagine pubblica ed il diritto del giornalista ad esprimere la propria opinione". Al giornalista, in base all’articolo 21 della Costituzione, viene garantito il diritto di critica anche con un linguaggio “pungente e incisivo” a condizione che sussistano "l’interesse del racconto", la "correttezza formale e sostanziale" dell'esposizione dei fatti e la "corrispondenza tra la narrazione e i fatti realmente accaduti". La critica non deve cioè risolversi "in gratuita aggressione distruttiva dell’onore e della reputazione altrui".