Resinovich, perquisizione in casa del marito: i coltelli e quell'attività da arrotino

Il legale di Visintin: "Temo per la salute precaria del mio assistito"

di Redazione
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Resinovich, il giallo dei coltelli che affilava il marito

Proseguono le indagini sulla morte di Liliana Resinovich, la donna scomparsa ad casa a fine dicembre del 2021 e ritrovata senza vita in un bosco a Trieste nel gennaio del 2022. L'unico indagato, in questa nuova fase delle indagini, è il marito di Lilly, Sebastiano Visintin. Altra perquisizione e altro sequestro. Ieri mattina Visintin è stato svegliato all'alba dagli agenti della Mobile di Trieste che con i loro colleghi della Scientifica e due consulenti della Procura - riporta Il Corriere della Sera - hanno puntato dritto al mini laboratorio per l’affilatura di coltelli allestito in casa. Quello dell’arrotino è da anni il secondo lavoro del settantatreenne fotografo triestino sotto accusa.

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All’epoca della morte della moglie, Visintin aveva un magazzino nel centro cittadino, a qualche chilometro di distanza dall’abitazione, con tutto il necessaire per fare le lame ai coltelli di vari negozi e pescherie. Magazzino poi chiuso spostando macchine e attività in casa. La Procura - prosegue Il Corriere - vuole inoltre verificare la compatibilità del racconto di Visintin, che ha sempre dichiarato di essere andato nel laboratorio la mattina della scomparsa, con i consumi di energia elettrica delle macchine che secondo la compagnia distributrice, sentita tempo fa, ci sarebbero comunque stati. Il legale di Visintin: "Temo per la salute precaria del mio assistito".

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