Ristoranti e hotel, crisi del personale in tutta Italia: servono cambiamenti

"Non è più pensabile che basti uno stipendio a tenere stretto un dipendente di valore. Non si può continuare con politiche retributive al ribasso"

Cronache
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Al via Camerieri venditori edizione 2022

Dagli aspiranti camerieri che chiedono “di poter lavorare in nero per non perdere il reddito di cittadinanza” ai candidati che, dopo un primo colloquio, spariscono letteralmente nel nulla. Da quelli che si rifiutano di lavorare nel fine settimana a cuochi e baristi con famiglia e mutuo a carico che, a causa della pandemia, hanno abbandonato la professione in favore di occupazioni più stabili.

Senza dimenticare gli 'scippi' di collaboratori tra locali concorrenti (“50 euro in più e ti salutano”). Sono queste alcune delle facce della crisi del personale che da diversi anni a questa parte attanaglia hotel, ristoranti e bar di tutta Italia. I nodi del mercato del lavoro saranno al centro dell'edizione 2022 di “Camerieri Venditori”, il corso dal vivo dedicato alla vendita professionale di sala, in programma martedì 29 marzo al Palazzo dei Congressi di Riccione (Rimini). In arrivo 1.350 persone da tutta Italia.

"Non è più pensabile che basti uno stipendio a tenere stretto un dipendente di valore - afferma Giuliano Lanzetti - Sono d'accordo con chi afferma che non si può continuare con politiche retributive al ribasso. Nella mia attività siamo arrivati a garantire vitto e alloggio per essere più competitivi pagando cifre importanti a portarli di ricerca personale. Occorrono poi formazione continua e anche un sistema di incentivi progressivi, basato non solo sui numeri, che porti il cameriere a crescere professionalmente ma anche a vedere ricompensati i propri sforzi.

Per le aziende serie il personale è un valore aggiuntivo, su cui investire, da formare, e retribuire degnamente. Non dobbiamo dimenticare che i collaboratori di talento sono come delle mosche bianche: non sono le aziende a sceglierli, ma loro a scegliere le aziende”