"Rocco Siffredi sa di rischiare, mi ha perseguitata". Ora parla la giornalista

La replica al pornodivo che dice "di avere le prove". La cronista racconta un'altra storia: "Lui non ha accettato che gli dicessi di no"

Di Redazione Cronache
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Rocco Siffredi e le accuse. La giornalista: "Tutto registrato in una chiavetta Usb"

Continua a tenere banco al controversia tra una giornalista e il pornodivo Rocco Siffredi. I fatti risalgono allo scorso dicembre, quando i due si sono incontrati nella hall di un albergo romano per un'intervista in vista dell’uscita di una docuserie sulla vita della star del cinema hard. La giornalista dice di aver mostrato all’attore in anteprima l’intervista e che sarebbe nato uno scontro, poi, appianato. Ma dopo la pubblicazione contestata, sempre secondo la denuncia, sarebbe stata perseguitata con chat e chiamate. Rocco Siffredi smentisce tutto e dice di essere pronto a denunciarla, lanciando al sfida alla giornalista di consegnare alla polizia l'intero contenuto della loro conversazione, con i successivi messaggi. "Quello che ignora Rocco Siffredi - replica la giornalista in questione a Il Corriere della Sera - è che la polizia ha già una chiavetta Usb con tutto quello che ci siamo detti e scritti, compreso il testo dell’intervista. Com’era e come è stata modificata su sua richiesta. Non ho omesso niente".

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Voleva - prosegue la giornalista a Il Corriere - che levassi alcune sue frasi su Alessandro Borghi (l’attore che lo interpreta nella serie tv a lui dedicata, ndr), l’ho accontentato ma non gli andava bene ugualmente nonostante, rileggendo tutto, non ci fosse niente di impreciso. Da lì è trasceso con insulti e valutazioni pesantissime sul mio conto che mi hanno messo ansia e agitazione anche per il tono usato. Una persecuzione. Non accetta il rifiuto e mi svilisce come donna, dicendo che devo fare più sesso "per tornare normale". Ci sto ancora male".