Runner morta nel sonno a 39 anni, svolta nelle indagini: aperto un fascicolo per omicidio colposo. Verifiche anche sui certificati medici
Anna Zilio, originaria di Marano ma residente a Verona, è stata trovata senza vita nel suo letto lo scorso 14 ottobre
Anna Zilio
Svolta nelle indagini sulla morte della runner vicentina Anna Zilio
Nuovi sviluppi nelle indagini sulla tragica morte della runner vicentina Anna Zilio. La procura di Verona ha aperto due fascicoli distinti: uno per falso nei certificati medici e un secondo, contro ignoti, per omicidio colposo in concorso.
Lunedì alle 9.30, il pubblico ministero Silvia Facciotti conferirà l’incarico alla professoressa Donata Favretto, docente di tossicologia forense all’Università di Padova, per effettuare accertamenti tecnici irripetibili di natura medico-tossicologica sui campioni di sangue prelevati dal corpo di Zilio durante l’autopsia.
Anna Zilio, originaria di Marano ma residente a Verona, è stata trovata senza vita nel suo letto il 14 ottobre. Il corpo mostrava un volto sereno, senza segni di spasmo o dolore acuto, suggerendo inizialmente una possibile morte naturale. Tuttavia, vista l’età della donna e la sua condizione fisica eccellente, la procura ha disposto un accertamento diagnostico post mortem e la squadra mobile ha avviato le indagini.
Le indagini hanno subito concentrato l’attenzione sulle certificazioni mediche necessarie per la partecipazione alle gare. È emerso che alcuni certificati di Zilio inseriti nella piattaforma FIDAL avevano date modificate. Gli agenti hanno verificato la documentazione nello studio medico di San Martino Buon Albergo indicato nei timbri.
Molto più grave è il secondo fascicolo, aperto per omicidio colposo in concorso. Se dagli esami emergeranno sostanze come benzodiazepine nel sangue della runner, sarà necessario accertare se siano state assunte volontariamente, nelle dosi prescritte o meno, e verificare le prescrizioni mediche, in quanto si tratta di farmaci soggetti a rigorosa normativa. Non si esclude neppure l’ipotesi che le sostanze possano essere state reperite online o attraverso terze persone.