Salone Antiriciclaggio: l’Avv. Geronimo Cardia interviene sul rapporto tra ODV e Responsabile AML
Cardia: "L'ODV in azienda interloquisce con una pluralità di funzioni, di gestione e di controllo. Il suo obiettivo è quello di testare il funzionamento del sistema di protezione 231/2001"
ODV e funzione AML, il punto dell’Avv. Geronimo Cardia al Salone Antiriciclaggio
In occasione del Salone Antiriciclaggio di Milano tenutosi oggi, durante il panel dedicato a “L’evoluzione del MOGC 231/01 alla luce degli adempimenti AML”, l’Avv. Geronimo Cardia, Presidente di ACADI - Associazione Concessionari di Giochi Pubblici, in qualità di cassazionista, dottore commercialista e revisore contabile, ha approfondito tecnicamente il tema dei rapporti tra Organismo di Vigilanza (ODV) e funzione Antiriciclaggio (AML). Secondo Cardia, “l’ODV in azienda interloquisce con una pluralità di funzioni, di gestione e di controllo. Il suo obiettivo è quello di testare il funzionamento del sistema di protezione 231/2001, allestito dalla società nei diversi ambiti aziendali e con riferimento agli ormai numerosi reati rientranti nel perimetro”.
"Gli strumenti di controllo predisposti per prevenire i rischi in materia di antiriciclaggio vanno dalle misure generali, come trasparenza, tracciabilità e segregazione delle responsabilità, a quelle specifiche, che includono processi di approvvigionamento, selezione dei fornitori e partner, verifica dei pagamenti e monitoraggio dei comportamenti", spiega l’avvocato. “Questi non sono tanto diversi dai principi generali che inspirano la ben presidiata attività di controllo AML prevista invece per i soggetti obbligati dal decreto 231/2007”, ha sottolineato Cardia.
Quando un ente cumula i due sistemi di conformità, il Modello Organizzativo e la normativa antiriciclaggio, la sfida è quella di garantire coerenza, efficacia ed efficienza. “Come ad esempio suggeriscono i principi di compliance integrata”, ha ricordato. Sul ruolo reciproco, l’avvocato ha spiegato: “All’ODV, da un lato, è richiesto di verificare la tenuta del modello. E la funzione AML, dall’altro, può contribuire in modo determinante a corroborare l’efficienza dei controlli in materia AML”. Le forme di collaborazione possono assumere diverse modalità: “dagli incontri ai flussi, alle verifiche a campione. Ognuna di queste può e deve essere razionalizzata e valorizzata a seconda della struttura organizzativa”. Cardia ha quindi richiamato l’attenzione sull’importanza strategica del presidio AML: “La funzione AML deve essere consapevole di essere un validissimo tassello nella costruzione della protezione assicurata dal MOG, quanto meno per la parte relativa ai reati della famiglia antiriciclaggio”.
Infine, l’avvocato ha messo in luce l’evoluzione normativa e tecnologica: “Quando il presidio AML è codificato dalla legge, come nel caso dei soggetti obbligati, la prassi aziendale deve anche essere valutata rispetto agli standard normativi e regolatori. Per questo la funzione AML riveste un ruolo chiave, soprattutto quando dimostra di saper stare al passo delle novità non solo normative ma anche tecnologiche. E qui entra in gioco il tema della capacità di gestione e analisi dei dati, soprattutto quando cominciano ad essere veramente numerosi”.