Sistema Otranto, tra gli arrestati c'è anche il braccio destro di D'Alema

Dieci persone finite in manette, tra queste anche De Santis, imprenditore considerato molto vicino all'ex presidente del Consiglio

Cronache
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Sistema Otranto: "Quante ce ne siamo scampate...". Le intercettazioni

La Polizia è riuscita a smascherare un maxi sistema di appalti truccati in Puglia. L'operazione Otranto ha portato all'arresto anche di uno degli imprenditori ritenuti più vicini all'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema. Si tratta - si legge sul Fatto Quotidiano - di Roberto De Santis finito ai domiciliari insieme ad altre 8 persone. Il sistema su cui si basa l'intera indagine è quello messo in piedi, secondo gli inquirenti, dai fratelli e sindaci di Otranto, Luciano (primo cittadino dal 2007 al 2017) e Pierpaolo Cariddi (sindaco dal 2017 a oggi), entrambi finiti in carcere. I magistrati contestano a De Santis l’appoggio politico elettorale al "sistema Cariddi" per ottenere in cambio "la ‘vendita’ degli atti amministrativi": sostegno offerto in particolare alle elezioni politiche 2018.

In quegli anni, - prosegue il Fatto - Roberto De Santis, come altri indagati, spingeva per la realizzazione di uno stabilimento progettato sulla costiera salentina. Secondo l’accusa esiste un “sistema corruttivo, ampio, diffuso, radicato e capillare, in cui l’ufficio tecnico del Comune è divenuto il centro di gestione del potere". Lo stesso Luciano Cariddi, ignaro di essere intercettato, svela a un amico: "Quante... ce ne siamo scampate... e qua hanno tentato di denunciarci per le coglionate invece no? Se erano andati a trovare veramente le cose giuste vedi... saremmo già finiti in gattabuia". Le ipotesi di reato contestate a vario titolo nei confronti dei 57 indagati vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione elettorale, dalla frode in processo penale e depistaggio alla concussione fino alla turbativa d’asta e truffa ai danni dello Stato.