Smog, in Italia non si respira. Ben 26 città con "l'aria pessima", malissimo la Pianura Padana

Il report sull'inquinamento atmosferico nel primo trimestre del 2025 è allarmante

di redazione
Smog a Milano
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Smog, la situazione continua a peggiorare. Il report sulle grandi città

L'Italia continua ad avere gravi problemi legati allo smog. Il report dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde Italia) e dell'Osservatorio mobilità urbana sostenibile promosso da Clean Cities Campaign e Kyoto Club, lascia pochi dubbi. I dati sulla qualità dell'aria nei comuni italiani nel primo trimestre 2025 "si confermano pessimi: vari capoluoghi e grandi città hanno già superato, ampiamente e per la maggior parte dei giorni", i limiti di guardia previsti dalla Direttiva europea e dall'Oms, sia per quanto riguarda le polveri sottili (Pm2,5) che per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2). Per le Pm10, "dopo 3 soli mesi - si legge nel report - è già stato superato il limite previsto dalla Direttiva europea (18 volte) in 10 città (Milano, Modena, Padova, Vicenza, Parma, Torino, Brescia, Venezia e Terni), mentre il numero di superamenti da non eccedere per l'Oms (3-4 volte l'anno) è già superato in 23 città su 26; fanno eccezione Genova, Pescara e Prato", sottolinea l'analisi.

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"Se confrontiamo poi la media dei 3 mesi con quella annua, vediamo che 2 stazioni (Milano e Vicenza) superano i 40 microgrammi per metro cubo (limite di legge attuale), 47 stazioni su 54 superano i 20 microgrammi per metro cubo (valore limite previsto dalla nuova Direttiva europea) e tutte superano ampiamente i 15 microgrammi per metro cubo indicati dalle Linee guida Oms 2021 per tutelare la salute umana". "I dati relativi al primo trimestre 2025 - evidenzia il report - mostrano molte situazioni assai preoccupanti: per le polveri sottili le criticità sono sostanzialmente concentrate nella Pianura Padana; per quanto riguarda il biossido di azoto valori elevati sono stati rilevati anche in molte città del Sud, dove evidentemente pesano i problemi relativi alla mobilità.

Un contributo significativo, nelle città portuali, è dato anche dal trasporto navale. L'inquinamento atmosferico è il principale rischio ambientale per la salute pubblica in Europa e in Italia, in quanto responsabile dell'aumento di patologie respiratorie, cardiovascolari, metaboliche, neurologiche, oltre ad avere effetti negativi sulla salute riproduttiva e sullo sviluppo infantile.

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