Spes contra Spem, per fermare l'introduzione della pena di morte civile
Solo se Speranza imitasse Mattarella II contro Mattarella I, si potrebbe interrompere questa guerra civile sempre più incivile facilmente prevedibile e prevista
Cosa sarebbe successo se avesse agito Trump in modo così prepotente?
Risparmiamoci le interminabili elucubrazioni che si potrebbero fare come introduzione alla celebre frase: dalla Lettera ai Romani di Paolo di Tarso, al bel motto che ne fece Giorgio La Pira "Osiamo l'inosabile!" e al senso scelto da Marco Panella "essere speranza, piuttosto che avere speranza", che andrebbe anche ottimamente ai giorni nostri: meglio essere noi, i non fuori di testa, la speranza, pitttosto che avere a che fare con Speranza!
Ma l'immane tragedia che stiamo vivendo, a causa del Covid e, sempre più chiaramente per colpe dei nostri governanti, ci spinge alla più facile traduzione delle storiche tre parole. Una traduzione alla lettera:
Speranza contro Speranza!
Ovvero: solo Speranza, può liberarci da Speranza!
Solo se Speranza imitasse Mattarella II contro Mattarella I, si potrebbe interrompere questa insensata guerra civile, sempre più incivile, facilmente prevedibile e prevista (vedi Persecuzione vaccinale: verso una guerra civile...incivile).
Facile fare la guerra, sicuri di vincerla, in nome della Scienza, quella Vera, perché Rivelata dagli Oracoli autodefinitisi Infallibili. Sicuri di vincerla per legge, tramite, usiamo una terminologia forte, ma vera, l'introduzione della pena di morte civile?
Esagerata l'espressione? Chi la considera tale, pensi allora a un figlio o a sé stesso, magari appena sopra i 50 anni, vincitore d'un concorso statale dopo anni di studi, sacrifici e di gavetta. Messa su famiglia, sano più d'un pesce, alle prese con un governo che, affidandosi a Infallibili come Burioni, argomenta: "E finitela! Dice la vera Scienza, che la probabilità di effetto mortale del vaccino, è pari a quella d'essere colpito da un fulmine!" Bella logica che segue la Vera Scienza! Il fulmine non me lo vado a cercare, a differenza del vaccino che potrebbe fulminarmi!
Il punto comunque, non sono questi esempi, botta e risposta, da ragazzini.
Aveva o no, una certa importanza quello che fu definito "terremoto nella FDA", ovvero l'incredibile atto di irresponsabilità e inammissibile prepotenza di Joe Biden, nel dare il via alla dose di richiamo del vaccino anti-covid, giudicata senza basi scientifiche e con sperimentazione incompleta (fine prevista, dicembre 2022) quindi, contro il parere della tanto sbandierata Scienza? Ciò comportò le immediate dimissioni della Dott.ssa Marion Gruber e del Dr Philip Krause Direttore e Vice, del famoso organo americano predisposto alla sperimentazione di nuovi farmaci. Questi due ricercatori, ammirevoli per serietà e onestà, protestarono per le continue sollecitazioni ricevute da politici o loro ramificazioni, affinché dessero anzitempo la risposta e addirittura per le pressioni continue per orientarla in senso positivo! (Vedi The Lancet, VOLUME 398, ISSUE 10308, P1377-1380, OCTOBER 09, 2021ti, Firmato dai Direttori dimissionari Marion e Krause e da altri 16 ricercatori)
Un episodio simile (inutile chiedere cosa sarebbe successo se avesse agito Trump in modo così prepotente, diciamo da gangster!), completamente ignorato dai condottieri sicuri ormai d'aver vinto la guerra civile e che reagiscono sempre più violentemente quando sentono dire da qualche coraggioso "vaccino sperimentale", un episodio simile, anche da solo, per la sua gravità, dovrebbe far diventare chiunque, se non no-vax, di sicuro no- questi vax.
E fa un certo effetto, confrontare il "quarantotto" che fecero i giovani nel '68, con la rassegnazione della stragrande maggioranza dei giovani d'oggi, di fronte a una tragedia che ci riguarda da vicino, avendola in casa. Partita negli Usa la ribellione inizialmente contro la guerra in Vietnam, in Italia sfumò quella caratterizzazione e i vari Capanna, i fortunati studenti benestanti, si annoiavano nello stare abbastanza bene e facevano allora barricate, tiravano sassi, facevano a botte contro i proletari carabinieri, poliziotti, difesi invece, coraggiosamente, da Pasolini.
Quasi tutti zitti e buoni, anche ora, di fronte all'incredibile introduzione in Italia, della pena di morte civile!
Perché, dopo tutte le esclusioni dalla vita sociale, dei non vaccinati o vaccinati non in regola col super green paz, esclusioni che superano il ridicolo col divieto di prendere un caffè seduti a un tavolo fuori del locale (chissà se qualcuno ha scritto nel cartello "Ingresso vietato a quadrupedi e bipedi senza green paz"), dopo aver vietato l'ingresso agli uffici, alle poste, toglirndo anche lo stipendio, non si condanna, intanto alla morte civile? A proposito di poste, visto il casino messo su dal giurista Ugo Mattei, perché non poteva ritirare una raccomandata? Incrollabile quest'uomo, continuamente oggetto d'insulti e derisioni. Il peggiore trattamento, l'ha subito da un irriconoscibile e stupidamente provocatore tipo iena ridens, Gianni Riotta. Un signore educato, il giurista. Un cafone dozzinale a cui il giuista ha detto infine "Con queste risatine imbarazzanti, sta dando la misura di sé." Bravo, sempre con classe e calma!
Oggi la stampa riportava la notizia d'un appello a Draghi contro il green-paz, firmato da più di mille universitari. C'è la mia firma, come in quello ai Rettori di cui ho parlato recentemente. Il massimo sforzo per questo secondo appello l'ha sostenuto il matematico di cultura enciclopedica Marco Mamone Capria, autore di studi su questa pandemia, tra i più completi e documentati. Anche lui, ovviamente, è pronto a continuare la battaglia culturale e civilissima, contro chi gli risponde togliendogli "democraticamente" i viveri, pronto a presentarsi come il vinvitore che urlava dall'inizio VAE VICTIS.
L'Italia non è la patria del famoso Cesare Beccaria, autore del celebre Dei delitti e delle pene (1764)?
Non è la terra dove è nata la splendida espressione "Né pena di morte, né morti per pena"? (Palermo, Nessuno tocchi Caino, Spes contra Spem, 4/12/21)
E, sbaglio, o nel caso di studiosi ultrapacifici come il Prof. Marco Mamone Capria, che ringraziano Speranza per la sua eccessiva preoccupazione nel caso non sapessero farsi curare, ora che il protocollo cure domiciliari è stato accettato e ora che trivaccinati e non vaccinati possono essere infettati ed infettare e, per finire, ora che le statistiche dicono che il guarito naturalmente dal Covid o varianti, ha una copertura dieci volte più durevole di quella dei vaccini, sbaglio a dire che queste persone pacifiche e razionali, al contrario della bella affermazione "né pena di morte, né morti per pena", sono condannati alla pena di morte civile e anche alla morte per pena?
E che dire dei motivi per cui Cesare Beccaria credo sia noto, ai più, come un sensibile settecentesco, contrario alla brutalità della pena di morte? Niente di tutto così romantico. Il nostro catastrofico Speranza, Asino d'Oro 2020 e quindi ignorante come la citatissima capra di Sgarbi, farebbe bene a farsi spiegare, proprio da Sgarbi, perché Beccaria ammettesse la pena di morte solo nel caso in cui uno, anche se in carcere, poteva costituire un pericolo contro la società. Speranza, volendolo imitare Beccaria, essendo coerente con Speranza, dovrebbe condannare a morte tutti quanti e, sempre per coerenza, suicidarsi.
In tutti gli altri casi, Beccaria era contro la pena di morte, solo perché la riteneva inutile!
Conclusione: l'introduzione in Italia, di fatto, della pena di morte civile (tipo ergastolo) in attesa della soluzione finale, la storia insegna che si sa da dove si parte e non si sa dove si finisce, ci rispinge a riconcludere, fino a quando assisteremo all'impotenza del governo a modificare il solco tracciato dallo stratega Speranza nel 2020, che solo Speranza contro Speranza, potrebbe fermare la corsa verso il baratro in cui economicamente, civilmente, moralmente stiamo precipitando.
I possibili vincitori di una delle guerre più incivili, squilibrate e assurde, dovrebbero però, nel gloriarsi, cosa che hanno iniziato a fare, tenere ben presente, che i tempi del Vae victis e in cui la storia la facevano i vincitori con metodi collaudati, non ci sono più. Ora i tempi sono profondamente cambiati: troppi documenti di ogni tipo, collezionati e custoditi dai vinti, col senno del poi che prima o dopo arriva, faranno vedere da quale parte stava la Verità e la Scienza. Parola, questa, perennemente in bocca a Mattarella e Speranza, facendo accapponare la pelle per effetto della freddura o ridere a crepapelle, a seconda dell'umore del momento.